Buco Nero
Da qualche parte nella striscia di asteroidi “093378” Paul per gli amici e commilitoni era inginocchiato nel fango con il fiato corto per la frenetica ritirata, stordito e assordato giaceva immobile guardando il fondo melmoso della trincea senza nemmeno rendersi conto della frenesia che lo circondava e del freddo che lo scuoteva.
Il peggior posto della galassia in cui trovarsi, la via più rapida per diventare qualcuno partendo da zero… almeno era quello che aveva sempre pensato.
Non avrebbe saputo dire cosa fosse accaduto poco prima, cosa avesse causato la morte di tanti fanti e li avesse costretti alla fuga, era stata una carica tra le tante che si ripetevano una dopo l’altra ormai da settimane, lo scopo? sradicare la rimanente presenza dell’oscura legione da quel maledetto sasso e permettere alle trivellazioni di continuare ed al suo clan di arricchirsi.
la missione era semplice ricacciare il più possibile indietro l’orda per permettere un raid delle forze aeree lontano dalle prime linee e ritornare di corsa indietro sotto terra dove stavano loro i vivi mentre i morti calcavano la superfice.
I piani alti avevano capito che attacchi su larga scala erano inefficaci le file decimate dei seguaci di Algherot erano presto rimpolpate dai caduti ed il giorno seguente ti ritrovavi a sparare sui tuoi compagni.
Tutto era iniziato meno di trenta minuti prima nel modo in cui iniziano tutte le operazioni, un grido che ordina di allinearsi e tenersi pronti alla carica, pochi istanti per controllare l’equipaggiamento, i sergenti che fanno tuonare i fischietti e poi la calca, fanti che si buttano sul fianco della trincea, gli stivali mossi freneticamente nella melma scivolosa, i compagni che ti spingono su dal basso e alla fine sei fuori a correre nella tua striscia di terra per non cadere nel fuoco di copertura degli HMG, una corsa ceca nella foschia verso un nemico morto che non ha nessun timore di te.
Paul e la squadra a cui apparteneva avevano corso compatti su quella che sarebbe diventata una cava e che adesso era un campo di battaglia piantando torce luminose ad intervalli regolari per ritrovare la strada attraverso notte, L’aria era piena di ordini urlati attraverso le maschere antigas grida di terrore e spari, non si sapeva esattamente da dove provenissero tali rumori, il paesaggio che circondava Paul era tutto uguale e avvolto dalla uggiosa foschia, come non si sapeva contro cosa si sparava, si sparava od ogni ombra ad ogni sagoma scura velata dalla nebbia, anche Paul inizio a sparare gli occhi spalancati e le pupille dilatate per vedere nella notte , si sparava e si proseguiva senza gettare nemmeno un’occhiata all’orrore che si lasciava a terra. Proseguiva tutto bene era una missione facile.
Erano passati una decina di minuti, all’improvviso un’esplosione muta non perché non avesse prodotto un tremendo fragore ma perché subito dopo l’aveva inghiottito insieme alle grida agli ordini e ai colpi degli invader, un’esplosione cupa non perché non fu accecante ma perché subito dopo inghiotti la luce tutta, da quella delle torce a quella delle stelle ePaul si ritrovò cecio e sordo in un buco nero ed il tempo sembrò fermarsi.
Poi violentemente tornarono i suoni e la luce colpendo gli intorpiditi sensi di Paul, vi erano uomini che correvano e gridavano, uomini che sorreggevano i compagni e uomini che strisciavano esanimi nel fango, Paul fece un giro su se stesso regalandosi un’intera panoramica di orrori ed in preda al panico fuggì seguendo a ritroso i segnali luminosi lasciati.
Ancora inginocchiato nel fango Paul alzò il capo per vedere se i suoi compagni avessero fatto ritorno sani e salvi, non sapeva ancora cosa fosse accaduto, di sicuro lui ed il diciassettesimo battaglione di trincea non avevano mai affrontato un unholy carronade.
Ci provo anche io!
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Re: Ci provo anche io!
Povero Paul, che sfiga che ha avuto!
Non vorrei provarlo neanch'io...
