[Questo racconto breve è presente sui manuali base in inglese sia della prima che della seconda edizione del gdr classico. Non posseggo il manuale dell'ambientazione in italiano, perciò non so se è presente anche là; questa è la traduzione fatta da me (in inglese naturalmente è molto più suggestivo). E' un racconto che descrive ottimamente lo stile di vita quotidiano medio a Luna City; secondo me qualsiasi giocatore dovrebbe leggerselo, per calarsi al meglio nell'ambientazione. Enjoy.]
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La giornata è iniziata come tutte le altre. Le sirene mi hanno tenuto sveglio per tutta la notte, ma intorno alle cinque sono riuscito ad addormentarmi.
Mi sono alzato alle sette e ho spento la sveglia. Stava suonando in modo allucinante, con quel martelletto che batteva e batteva sulle campanelle. Odio quel suono.
Susie era già all’opera in cucina, e io potevo sentirla accendere il gas per friggere un po’ di uova e pancetta. Il pavimento era freddo, e come ho infilato i piedi nelle ciabatte ho guardato fuori dalla finestra.
Tra le sbarre, ho potuto vedere una pioggia rossa cadere giù, macchiando la lastra di vetro, rendendo difficile vedere l’esterno. Conoscevo già comunque quel panorama, i gargoyle con lo sguardo perso nel vuoto delle palazzine accanto. Se avessi aperto la finestra e mi fossi affacciato, avrei visto il grande monumento dei Guerrieri Sacri e dei Blood Berets, e il grande orologio che torreggiava sopra le statue.
La mia testa pulsava dopo due sole ore di sonno. Sono stato troppo tempo al pub, ma non vedevo Phil da due anni, e dovevamo metterci parecchio in pari.
Sono entrato in bagno e ho acceso i filtri. Altri 10 minuti, e avrei avuto abbastanza acqua pulita per farmi una veloce doccia fredda. Per scaldarla dobbiamo usare il gas, perciò mi faccio le docce fredde. Susie non si fa le docce fredde, ma questo è uno dei pochi lussi che sono in grado di darle.
Ho preso il rasoio e mi sono fatto la barba con l’acqua vecchia avanzata ieri. Usando il resto dell’acqua, mi sono velocemente lavato i denti. Dalla cucina, ho potuto sentire Susie dire che la colazione era pronta.
Mentre andavo, mi sono fermato davanti alla radio. Stava dando problemi un’altra volta, col segnale che andava e veniva. Ho aperto il pannello dietro, ma tutte le valvole di vetro e i fili mi confondevano soltanto. Così le ho dato un buon calcio, e la cosa è sembrata giovare. Stavano dando un notiziario, che riportava in diretta la messa della Fratellanza, dove il Cardinale si era scagliato contro il male che risiede nella nostra società. Poi hanno trasmesso alcuni inni. Un brav’uomo, il Cardinale. Dove saremmo senza di lui?
Ho aperto il Chronicle e mi sono seduto nell’oscurità della cucina, tentando di leggere almeno il titolo principale nel buio. Susie aveva servito la colazione e si stava preparando per andare a lavoro. L’ho guardata vestirsi e mettersi il capello. Stava per uscire quando le ho ricordato il suo giubbotto protettivo. E l’impermeabile. Dopodichè è dovuta scappare per prendere la metropolitana a vapore – diamine, ancora non ci credo che hanno messo treni a vapore sulla nostra linea dopo gli ultimi tagli al budget per i trasporti. Comunque, non mi piace farla correre dietro al treno, non nello stato in cui si trova. Solo altri tre mesi adesso. Come farò a sostenerli entrambi?
Ho ficcato due fette di pane nel tostapane e ho acceso il gas. La luce blu tremolava debolmente, e ho avuto qualche difficoltà a tenerla accesa. Ho potuto sentire lo strepito dell’ascensore fermatosi al nostro piano. Qualcuno ha spinto di lato i portelli di metallo ed è uscito. Poi è scomparso per il corridoio. Ho esposto le mie lamentele sull’ascensore parecchie volte, ma non sembrano essersi convinti a ripararlo. Ho sentito che Mrs. Stevens c’è rimasta chiusa dentro tre ore la settimana scorsa. Se fosse stata una notte fredda, sarebbe potuta morire. Be’, se non fanno nulla a riguardo, mi assicurerò che la Commissione per gli Alloggi lo venga a sapere.
Ho mangiato l’ultimo pezzo di pancetta e mi sono alzato da tavola. Avevo due ore di tempo per arrivare a lavoro, perciò dovevo partire in fretta. Dopo la doccia, avevo tirato fuori il mio abito e la fondina e avevo cominciato a vestirmi. Ho concluso con il trench protettivo e il cappello scuro che Susie mi ha regalato. Ho controllato che avessi tutti i miei fogli nella valigetta, e ho tirato fuori una grossa pila di compiti di grammatica che avrei dovuto correggere la notte scorsa. Quindi ho controllato la pistola, assicurandomi che fosse carica e perfettamente funzionante. Cose a cui gli insegnanti devono procedere.
Una mattina come le altre
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Re: Una mattina come le altre
E' leggendo cose come queste che mi riconciliano con Mutant dopo film, CMG ecc... 

Re: Una mattina come le altre
Bella Pollo!
Ottimo lavoro!
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Re: Una mattina come le altre
Eheh pensate che mia madre fa lo stesso lavoro del protagonista (la prendo larga per non spoilerare ^^).. però per fortuna lei non ha mai usato armi da fuoco..
anche perché le munizioni costano. 
Va be' facezie a parte, rende proprio bene gli aspetti di scarsità di risorse nell'ambientazione.
Bravo Pollo, non ho sotto mano la versione originale ma la traduzione rende sicuramente l'idea a chi legge per la prima volta.
Anzi mi iniziano a prudere le mani per tradurre quei raccontini brevi che si trovano nel manuale di UWZ, visto che come questo li ho sempre trovati molto suggestivi.


Va be' facezie a parte, rende proprio bene gli aspetti di scarsità di risorse nell'ambientazione.

Bravo Pollo, non ho sotto mano la versione originale ma la traduzione rende sicuramente l'idea a chi legge per la prima volta.

Anzi mi iniziano a prudere le mani per tradurre quei raccontini brevi che si trovano nel manuale di UWZ, visto che come questo li ho sempre trovati molto suggestivi.

"Vago nel folto di Fronde IN DELIRIO!" (Marlene Kuntz, "In Delirio")
http://www.myspace.com/whispering_heartbeat
http://www.gioconomicon.net: il tuo ludico quotidiano!
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