Uno sporco affare

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fizzban
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

Un commento evviva :D
A parte gli scherzi ;) , cerchero' questa settimana di postare un altro capitoletto, poi pero' con l'estate che si avvicina (o meglio le ferie :mrgreen: ), mi sa che i tempi si allungheranno un po' ;)
Carro Armato Grizzly

Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da Carro Armato Grizzly »

diciamo che secondo me molti andranno al mare/montagna o almeno a fare qualche giretto durante le ferie quindi non penso che ci siano problemi. però se hai un portatile con te in ferie usalo ahahahaha
fizzban
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

Eccomi tornato dalle ferie!!!!! :D

6) In trappola

L’esplosione fu percepita da Hitomi e Sarin come una scossa sismica di media entità, alcune crepe si aprirono lungo i muri e tutti gli allarmi iniziarono simultaneamente a suonare. L’effetto sorpresa oramai era svanito, l’esplosione e gli allarmi che suonavano incessantemente avevano allertato tutto il personale della base.
In breve tempo i due soldati Mishima raggiunsero il deposito e abbandonata oramai ogni cautela fecero saltare la porta recuperando in breve tempo il cristallo.
Il fumo dell’esplosione non si era ancora depositato che si trovarono in compagnia di due guardie Imperiali. I due soldati erano ancora disorientati e stavano cercando di capire cosa avesse potuto causare tutta quella confusione e questo risultò loro fatale. Lo scontro si risolse velocemente senza che venisse sparato nemmeno un colpo.
La resistenza era stata minima, ma in poco tempo gli Imperiali si sarebbero organizzati meglio e la fuga sarebbe diventata per i due un percorso irto di difficoltà. Formulato questo pensiero, una pioggia di proiettili li investì. Hitomi scartò a destra e continuando a correre senza rallentare sfruttò l’appoggio del muro cercando di spostarsi dalla linea di tiro, Sarin invece, trovato riparo dietro ad un angolo, lanciò una granata accecante in direzione degli spari. La granata esplose un paio di metri alle spalle di Hitomi producendo un forte bagliore. L’Imperiale, accecato, continuò a sparare a vuoto, mentre la guerriera Mishima, azzerata in breve tempo la distanza che la separava dal guerriero, lo rese inoffensivo con due rapidi fendenti.
Oramai era diventata una lotta contro il tempo, lo scontro a fuoco probabilmente aveva permesso agli Imperiali di localizzarli, inoltre, per uscire non avrebbero più potuto utilizzare la stessa strada percorsa in precedenza, ma avrebbero dovuto aprirsi la via a forza. Scelsero quindi di dirigersi verso l’ingresso principale, non solo perché era l’uscita più veloce da raggiungere, ma soprattutto perché i ripari per i soldati erano stati progettati per un eventuale assalto condotto dall’esterno e non dall’interno.
Questa volta non usarono una granata accecante, ma per sicurezza ne lanciarono due esplosive. La doppia esplosione investì i soldati di guardia facendone scempio, pezzi di metallo e cemento insieme ad arti insanguinati volarono in ogni direzione. Sarin avanzò velocemente pronto a porre fine a qualsiasi minaccia ancora presente nell’area, mentre Hitomi iniziò a preparare qualche sorpresa per i loro inseguitori minando la zona.
Ultima modifica di fizzban il 27/10/2009, 10:53, modificato 1 volta in totale.
fizzban
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

7) Valentine

Valentine attendeva tranquillamente godendosi la scena. Era soddisfatta dello spettacolo pirotecnico che aveva creato; l’esplosione che aveva preparato aveva scoperchiato un bel vespaio. Uno dei depositi era ridotto ad un cumulo di macerie e le fiamme stavano divorando quel poco che rimaneva, le esplosioni secondarie poi, sebbene di minore intensità avevano aumentato il caos tra le fila degli Imperiali. Inoltre altre esplosioni sotterranee, nelle quali lei non aveva avuto alcun ruolo, le avevano fatto capire che lo scontro tra il commando Mishima e i soldati del complesso non era ancora finito.
Valentine riteneva che i guerrieri Mishima non avessero un gran vantaggio sugli inseguitori e che quindi ci sarebbe stata un’uscita in grande stile dalla fitta rete sotterranea di cunicoli.
La sua attesa fu interrotta da un rumore acuto di vetri infranti. Due figure si mossero velocemente in campo aperto allontanandosi dall’edificio dal quale erano usciti e cercando una copertura. Dopo alcuni secondi l’edificio fu scosso da un’esplosione che mandò in frantumi il resto delle vetrate e parte delle pareti.
Valentine, tuttavia, non era stata l’unica ad aver notato le due figure e prima che queste riuscissero a mettersi al riparo furono bersagliate da una raffica di proiettili al plasma.
Il rumore di uno SMG MK. IVP più semplicemente noto come “Plasma Intruder” era inconfondibile. Questa mitragliatrice era temuta su ogni campo di battaglia, poiché sebbene non fosse un’arma molto precisa, poche cose erano in grado di resistere ai suoi proiettili di grosso calibro. Un secondo mitragliatore, uno SMG MK. III “Interceptor”, il fratello minore del “Plasma Intruder” si affiancò al primo inchiodando i due fuggiaschi dietro il riparo di fortuna che avevano appena trovato.
La situazione dei due fuggitivi peggiorava di minuto in minuto, in breve tempo i loro inseguitori sarebbero riusciti ad aprirsi una breccia attraverso l’edificio parzialmente crollato e nuovi nemici li tenevano inchiodati. Quando anche un terzo soldato si aggiunse ai primi due, Valentine immaginò che lo scontro sarebbe terminato a breve.
I due guerrieri Mishima, avvantaggiati nei combattimenti corpo a corpo in spazi ristretti dalla loro agilità e abilità, in campo aperto invece, si trovavano in condizioni di netta inferiorità indossando armature troppo leggere per resistere agli “Interceptor”, e non si trovavano in grado di contrattaccare efficacemente i corazzati guerrieri Imperiali possedendo un modesto volume di fuoco.
Un pensiero sadico passò per la mente di Valentine, se solo avessero avuto un cecchino a disposizione la situazione sarebbe stata nettamente diversa. Mentre questo pensiero le passava per la testa, il fuoco delle mitragliatrici Imperiali diminuì bruscamente di intensità.
Un’ombra letale era scesa sui soldati del complesso, il primo giaceva già a terra immobile, dal petto del secondo spuntava una lama e il suo destino era oramai segnato, mentre il terzo stava cercando di sopravvivere in qualche modo. La sua resistenza tuttavia non fu di lunga durata e poco dopo crollò esanime a terra.
La guerriera ammirò le mosse dell’efficiente guerriero Mishima e un brivido di piacere le corse lungo la schiena, finalmente l’attesa era terminata, ora avrebbe potuto divertirsi anche lei nello scontro.
Ultima modifica di fizzban il 27/10/2009, 10:54, modificato 1 volta in totale.
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stefanchenco
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da stefanchenco »

Mitico, ora che ce n'è un po' me lo leggerò tutto domani in treno!
fizzban
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

Fammi sapere allora come ti sembra :D
Io nel frattempo sto continuando a scrivere anche se ci sto mettemdo parecchio tempo (quando ho iniziato non credevo ci si mettesse cosi' tanto ;) ), appena riesco posto un altro capitoletto. :mrgreen:
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da stefanchenco »

Interessante il tuo modo di scrivere, lasci alcuni dubbi ed incertezze senza esagerare per tenere un po' di suspence. Il tuo stile assomiglia a Luna City, anche perchè l'ambientazione è quella, sparatorie, inseguimenti, infiltrazioni...
Bello bello!
L'unica cosa è che non ho capito se Kurtis trasportava il cristallo delle visioni, ma penso che lo spiegherai nei prossimi capitoli ;) Non ritardare o si perde il filo :D
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

8) Ritirata

Yori, oramai entrato nel vivo della battaglia, si muoveva come un’ombra verso i propri compagni preferendo rimanere al coperto piuttosto che unirsi il più velocemente possibile a loro. Hokai avrebbe dovuto coprirli, ma evidentemente era successo qualcosa all’hatamoto che non gli aveva permesso di svolgere il suo compito; l’ipotesi peggiore era che non fosse più in condizioni di combattere e che ci fosse qualcun altro ad osservare la scena da un mirino. Questo scenario era decisamente funesto, ma non per questo meno probabile, quindi Yori decise di agire cautamente, sperando ardentemente di sbagliarsi.
Arrivato ad una decina di metri dai propri compagni si accorse che la situazione era anche peggiore, Hitomi era stata colpita dai mitragliatori Imperiali e versava in gravi condizioni, una larga chiazza rossa si stava espandendo all’altezza del torace. Il colpo non era stato diretto, altrimenti questo l’avrebbe passata da parte a parte, tuttavia probabilmente aveva spezzato un paio di costole ed era penetrato in profondità.
“Comandante, l’abbiamo recuperato”.
Queste parole pronunciate da Hitomi indicavano a Yori ben più che il successo della loro missione, sebbene gravemente ferita, la sua sottoposta era ancora lucida e vi era ancora speranza di salvarla. Il cristallo era stato recuperato e ora la priorità era rientrare velocemente e con il minor numero di perdite.
“Ottimo lavoro ragazzi, piuttosto in che condizioni siete?”.
“Un po’ ammaccata, signore”.
Una terza voce si introdusse nella conversazione.
“Signore, la situazione é un po’ più complessa, almeno un paio di costole sono rotte e probabilmente alcuni organi interni potrebbero essere stati danneggiati” lo sguardo di Sarin si spostò sulla compagna ferita non osando guardarla negli occhi, “se non sarà curata velocemente e bene…”
“Me ne rendo perfettamente conto” lo interruppe Yori, “la priorità ora è riuscire ad uscire da qui velocemente e tutti interi” e rivolgendosi al ninja più giovane “il tuo nuovo compito è scortarla fino al punto d’estrazione, io vi fornirò la copertura necessaria. Mantenete il piano stabilito, se non dovessi arrivare in tempo partite senza di me”.
Il giovane ninja annuì solennemente.
Yori lanciò un paio di granate fumogene per coprire i compagni e gli fece cenno di proseguire una volta che il fumo ebbe riempito l’area. Quindi i tre guerrieri iniziarono ad allontanarsi dal teatro dello scontro.
Stavano spostandosi velocemente, quando il rumore di un oggetto metallico attrasse l’attenzione di Yori.
“Granata!” fu tutto quello che ebbe il tempo di urlare prima che la sua voce fosse coperta dall’esplosione. Il lungo addestramento ricevuto aveva fatto muovere il comandante mishima in automatico dietro un riparo. Alcuni colpi intaccarono il muro attorno all’Ombra. I colpi non provenivano dalla direzione da cui si stavano allontanando, ma arrivavano dal loro fianco sinistro.
Sembravano più un invito che un tentativo di colpirlo. In un altro momento avrebbe accettato volentieri la sfida concentrandosi esclusivamente nel combattimento, ma ora doveva occuparsi dei propri compagni. La minaccia andava neutralizzata il prima possibile.
“Andate” fu il suo secco ordine, mentre uscendo dalla copertura iniziò a sparare verso la nuova minaccia attraendone l’attenzione. La risposta non tardò molto, costringendo Yori a trovare un altro riparo.
Ultima modifica di fizzban il 27/10/2009, 10:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da stefanchenco »

Vai vai vai! Devo sapere come va a finire 'sta storia! ;)
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Re: Nuovo racconto, o almeno ci provo

Messaggio da fizzban »

Ottimo, un assiduo lettore :D
Cerchero' di trovare un attimo di tempo per rifinire il prossimo capitoletto nel weekend, in modo da postarlo settimana prossima. Non e' una promessa ma ci provero' :lol:
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

Come promesso :D :D :D

9) In caccia

Un nuovo nemico era entrato in gioco, e non era di certo un Imperiale o almeno non lo era l’equipaggiamento. L’arma che lo stava bersagliando non era di fattura Imperiale, dal calibro dei colpi e dalla cadenza di fuoco poteva trattarsi di un mitragliatore leggiero Bauhaus o Capitol. La possibilità che un’altra corporazione fosse coinvolta era concreta, tuttavia solitamente entrambe le corporazioni preferivano un approccio più diretto ai problemi, come l’incursione di forze speciali ben armate e addestrate. Se avessero avuto a che fare con una squadra speciale avrebbero avuto poche speranze nelle loro condizioni attuali.
Eppure, questo nemico non sembrava appartenere alle forze speciali, era abituato a combattere stando nascosto nell’ombra piuttosto che attaccare a testa bassa. Lo scontro si stava trasformando in una serie di rapidi attacchi mordi e fuggi, poiché entrambi continuavano a spostarsi da una copertura all’altra e a sparare.
Per riuscire ad uscire da questa condizione di stallo bisognava cambiare tattica. L’esperto guerriero Mishima iniziò a non rispondere più al fuoco cercando di mimetizzarsi tra le ombre. In poco tempo, lo scontro a fuoco si era trasformato in una mortale partita a nascondino. Le ombre erano il suo elemento e ora che lo scontro si era spostato su un piano a lui favorevole, sarebbe stato un brutto cliente per chiunque.
Lo scontro l’aveva portato distante dal percorso previsto e ora si trovava in una zona in cui gli edifici erano più piccoli rispetto agli immensi capannoni presenti nel complesso industriale Imperiale. Questi perlopiù avevano uno, o al massimo due piani, ed erano disposti in maniera poco efficiente, in alcune zone erano ammassati gli uni sugli altri, mentre in altre vi erano ampi spazi inutilizzati. Yori non aveva trovato trappole di nessun genere nella zona e si stava chiedendo che fine avesse fato il proprio assalitore, quando lo vide quasi totalmente nascosto dietro un solido riparo.
Un avversario interessante, invece che andarlo a cercare trovandosi svantaggiato, aveva preferito attendere per indurlo a compiere la prima mossa. Sicuramente aveva piazzato qualche sensore, qualche esplosivo o qualche altra diavoleria per non farsi cogliere di sorpresa, infatti, sembrava tranquillo in attesa.
La visuale di tiro non era buona, quindi un attacco a distanza era da escludere, non aveva visibilità su nessun punto vitale e avrebbe rivelato per nulla la propria posizione. Non poteva però nemmeno continuare ad avanzare in quella direzione poiché avrebbe dovuto attraversare un terreno scoperto dove sarebbe stato vulnerabile. Si trovava quindi costretto a trovare un altro modo per avvicinarsi ulteriormente. Questo avrebbe richiesto più tempo, ma sarebbe stato più sicuro.
Sembrava tutto troppo facile, non vi erano segni visibili di nessun tipo di dispositivo intorno al punto dove si era rintanato il guerriero nemico e questo non gli piaceva. Decise di cambiare approccio. Il metodo migliore era attaccarlo in un modo che non si sarebbe mai aspettato.
Ultima modifica di fizzban il 27/10/2009, 11:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

Ciao a tutti, ho fatto qualche piccola modifica come alcuni di voi avranno notato :D
Per prima cosa il titolo, finalmente ne ho trovato uno (spero vi piaccia), poi ho cambiato la numerazione dei capitoli in quanti il primo e’ piu’ un prologo che un capitolo (i fan di Kurtis non devono disperare, piu' avanti entrera' nel racconto :lol: ).
Se andate a vedere bene ho apportato qualche piccola modifica (qualche frase ma nulla di piu’) nei vari capitoletti. Infine ho postato un nuovo capitoletto, che forse e’ la cosa piu’ interessante. :mrgreen:
fizzban
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

10) Attesa

Valentine attendeva pazientemente, era riuscita a separare il nemico più pericoloso dal gruppo e ora veniva il divertimento. Il guerriero Mishima l’aveva seguita fino a quel momento e ora si stava sicuramente preparando ad attaccare. Aveva a disposizione due possibili punti, più eventualmente un terzo, anche se l’eventuale attacco da quest’ultimo punto risultava molto più difficoltoso. Dalla sua posizione era in grado di coprire facilmente i primi due, quindi si aspettava un attacco dal terzo.
Un tintinnio metallico aprì le danze, non appena la granata fece il suo primo rimbalzo, Valentine scattò per spostarsi dalla traiettoria della granata sparando senza neanche guardare verso il punto da cui si aspettava l’attacco; all’ultimo decise che non valeva la pena rischiare e allargò la raffica a coprire tutta la sua zona cieca. Uno degli ultimi proiettili della raffica, invece che andare a vuoto o piantarsi in uno dei muri, colpì qualcosa di metallico. Il guerriero Mishima non avrebbe dovuto trovarsi lì, aveva sbagliato i suoi conti e ora rischiava grosso, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa e in fretta.
Yori aveva coperto quasi tutta la distanza che li separava. L’ultima raffica, inaspettata, aveva rischiato seriamente di colpirlo, uno dei proiettili, infatti, aveva colpito in pieno una delle sue lame facendogli perdere la presa su quest’ultima. In fin dei conti era meglio perdere una lama che la vita, quindi tutto sommato in quel frangente era stato più fortunato che sfortunato.
Una volta coperti anche gli ultimi metri, si gettò come un falco sulla preda. La lama rimasta compì un sinuoso movimento volto a decapitare il nemico, che a sua volta alzò il proprio fucile mitragliatore nella speranza di deviare il colpo. La lama, in maniera inaspettata affondò nel fucile andandone ad ostruire parzialmente la canna e rimanendovi incastrata. Entrambi i guerrieri si ritrovarono improvvisamente con la propria arma inutilizzabile in una situazione di stallo.
Solo in quel momento, trovandosi bloccati, si resero conto di un cupo rombo che andava crescendo. Un’aeronave si stava avvicinando. Essendo ancora notte era difficile riuscire a distinguerne la forma ma, mano a mano che il rombo cresceva, la sagoma aumentava di dimensioni rendendone possibile l’identificazione. La forma tozza e il rumore cupo dei motori lasciavano poco spazio all’immaginazione, era un Doomlord Imperiale.
Questa aeronave, sebbene non di recentissima ideazione, era largamente impiegata dalle forze Imperiali, sia nelle missioni di trasporto che in quelle di assalto e supporto. L’autonomia e la versatilità erano i principali motivi del suo successo, anche se non andava sottovalutata la potenza di fuoco normalmente garantita da 6 cannoncini calibro 50 mm, 3 Gatling multicanna da 14 mm e un sistema missilistico composto da 2 rack contenenti ognuno 7 missili aria-aria.
L’arrivo di un mezzo del genere cambiava completamente gli equilibri in campo, se solo si fosse accorto della presenza dei due duellanti, li avrebbe liquidati in pochissimo tempo e senza sforzo. Di fronte a quel mezzo corazzato l’unica loro speranza era non attrarne l’attenzione.


PS
Andando a vedere le caratteristiche del Doomlord mi sono venuti alcuni dubbi, ho consultato sia la scheda presente nel racconto a fascicoli (luna city per intenderci) sia uno dei manuali di warzone e ho visto due descrizioni differenti per quanto riguarda l'equipaggiamento del mezzo. Nel caso avessi scelto la configurazione sbagliata avvisatemi che provvedero' a correggere :D
grazie
fizzban
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

11) Abbattuti!

Il velivolo Imperiale bruscamente cambiò direzione puntando i suoi fasci luminosi verso un punto non troppo distante da loro. Con un fischio acuto, una piccola e agile aeronave prese il volo tentando di sfuggire alla fortezza volante. Yori riconobbe immediatamente il mezzo e si augurò con ogni forza che riuscisse a fuggire in qualche modo.
Appena questo ebbe preso quota, fu preso di mira dai pesanti mitragliatori Gatling. L’agile mezzo sfrecciava a zig zag nel tentativo di sfuggire alla pioggia incessante di proiettili volando come un’ape impazzita, quindi scese in picchiata cercando di trovare copertura tra i vari edifici. La copertura data da questi ultimi però non era sostanziosa e in un paio di occasioni qualche colpo andato a segno scosse bruscamente il piccolo velivolo. Il pilota quindi cambiò tattica cabrando, in questo modo ebbe un attimo di respiro prima che i mitragliatori imperiali ricominciassero a ruggire.
La sua danza, però non durò a lungo, una raffica più precisa o più fortunata delle altre lo colpì alla coda e dopo aver perso improvvisamente il controllo, il piccolo mezzo iniziò a perdere quota bruscamente.
Un bagliore rossastro e un’alta colonna di fumo sviluppatisi dal luogo dell’impatto furono le ultime immagini che Yori vide del velivolo. I suoi compagni erano morti e il cristallo era perduto. La rabbia, che era sempre riuscito a controllare grazie al proprio addestramento, si impossessò completamente di lui. Con un veloce calcio in pieno petto ruppe lo stallo che si era creato precedentemente e sfruttando l’impeto liberò la propria spada. La sua rabbia ardeva oramai come un incendio indomabile e nella sua testa era presente una sola idea: vendetta. Con un fulmineo movimento piantò la lama nell’incavo della spalla di Valentine con una tale forza da trapassarla e inchiodarla al muro.
Lo scontro oramai era terminato, la guerriera si rendeva conto che solo un miracolo avrebbe potuto salvarla, di fronte a lei non si trovava un semplice nemico, ma una furia inarrestabile. Questa volta aveva osato troppo, si consolò pensando che almeno la sua fine sarebbe avvenuta per mano di un nemico di tutto rispetto. Nonostante questo però avrebbe venduta cara la pelle. Febbrilmente si mise a valutare le alternative possibili. Il braccio destro era inservibile ed essendo inchiodata alla parete aveva pochissima mobilità, il braccio sinistro era libero, ma non avrebbe avuto il tempo di prendere nulla da utilizzare come arma. Imprecò mentalmente, se solo fosse riuscita a raggiungere una delle granate almeno non sarebbe morta da sola.
Valentine si sentiva completamente impotente e in balia degli eventi, difficilmente sarebbe riuscita a fare anche il più piccolo movimento prima di ritrovarsi morta, quindi cercava di mantenere il contatto visivo con il proprio aggressore cercando di farsi venire un’idea prima che fosse troppo tardi.
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da nicknine »

ostregheta...devo recuperare un bel pò di roba! :? ;)
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da PaoloBS »

complimenti!
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

Che bello un po' di commenti. :D

x PaoloBS
Grazie Mille!!!! :mrgreen:

x nicknine
Buona lettura ;)

Se qualcuno mi sa rispondere sulla questione del doomlord gli sarei grato (il PS del capitoletto 10 per intenderci), cosi' sono sicuro di non aver scritto una cavolata :lol:
fizzban
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

12) Soluzione

La soluzione al problema giunse rapida quanto inaspettata, un proiettile di grosso calibro maciullò la testa del guerriero come se fosse stata di burro. Valentine rimase qualche istante spiazzata prima di capire cosa fosse successo.
Una voce gracchio nel suo auricolare.
“Perdi colpi dolcezza”.
“Brutto figlio di…” una serie di epiteti scaturì dalla sua bocca finché non furono interrotti da una risata liberatoria.
“Non credo di aver capito bene, devono esserci delle interferenze” rispose divertita l’altra voce.
“Brutto ritardatario che non sei altro, non sono mai stata così contenta di sentire la tua voce”.
“Ah ecco, mi sembrava, infatti, di non aver capito bene”.
“Saresti magari così gentile da venire a darmi una mano? Sai com’ è, avrei un leggero fastidio alla spalla”.
“Spero che non ti lasci qualche brutta cicatrice, sarebbe un vero peccato. Lasciami un attimo e vedrò quello che posso fare”.
Dopo pochi minuti una figura leggermente zoppicante si avvicinò.
“A quanto vedo non ci sono andati leggeri nemmeno con te”.
“Sono stato più fortunato, però” rispose con una sfumatura ironica, e tornando serio continuò “riesci a muovere le dita?”.
“Si”.
“Preparati, sto per estrarla, non sarà molto piacevole”.
“Spero che non ne approfitterai per palpeggiare una signorina con questa scusa”.
“Ci e’ andato giù pesante il tuo amico, parte della lama e’ conficcata nel muro. Al tre la tiro fuori” e senza attendere risposta continuò ”uno, due, tre”.
Con un movimento lento e preciso la lama fu estratta dalla spalla della guerriera, quindi la spalla venne bendata in modo da fermare la perdita di sangue.
“E’ un bendaggio di fortuna, sarà meglio andare in una clinica seria appena saremo rientrati”.
“Prima di andare riesci a perquisirlo?”.
Dopo una scrupolosa analisi non trovò nulla.
“Cercavi qualcosa di particolare?”.
“Speravo possedesse qualcosa di interessante, ma a quanto vedo e’ fatica sprecata”.
“Se cercavi un trofeo o qualcosa da rivendere le sue spade potrebbero fruttare un’interessante somma, se invece cercavi altro sono spiacente”.
“E fai bene ad esserlo” rispose acida la guerriera ”ci siamo appena giocati l’extra di questo incarico”.
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da sandorado »

Ottimo, Fizz.
Continua così :-)
Perché certi uomini non cercano qualcosa di logico... non ci si ragiona né ci si tratta. Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo. (Alfred Pennyworth)
fizzban
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Re: Uno sporco affare

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Grazie :D
fizzban
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

Ciao a tutti,
eccovi il mio regalo di Natale, un capitoletto da leggere sotto l’albero per concludere la vicenda in modo che sia “quasi” autonoma, anche se ovviamente il racconto continua. :D :D :D
Lo posto oggi vista la neve che sta scendendo :lol: :lol: :lol:


13)Luna Memorial Hospital

Era parecchio tempo che non visitava un ospedale, l’ultima volta era stata circa quattro o cinque anni prima, quando era andato a visitare alcuni operai feriti dall’esplosione in un deposito di carburanti. Era stata una visita dettata più dalla convenienza politica che dall’effettivo attaccamento verso gli sfortunati lavoratori della corporazione. Grazie all’abile gestione politica dell’evento era riuscito ad ottenere un importante ascendente sulla classe operaia della zona e, sostenuto anche da questa, ad ottenere la poltrona che aveva mantenuto saldamente fino ad un paio di anni prima.
La sua parabola ascendente non era stata una delle più sfolgoranti, ma era stata una delle più costanti. Ogni volta che otteneva una promozione prima di tentare il passo successivo passava un paio di anni a rafforzarsi e quindi proseguiva con la scalata. Se questa avveniva troppo velocemente, il rischio di una prematura caduta aumentava notevolmente e non aveva nessuna intenzione di “bruciarsi” solo per impazienza.
Neil notò che nonostante fossero passati cinque anni non era cambiato molto, l’imponente struttura torreggiava sugli edifici nelle vicinanze, solo i più importanti palazzi corporativi e le imponenti cattedrali della Fratellanza superavano la sua grandezza. Dall’atrio principale una moltitudine di scritte di ogni colore servivano per guidare attraverso il maestoso edificio la moltitudine di persone che ogni giorno varcava la soglia del più grande ospedale di Luna City.
Una volta individuata la scritta che gli interessava iniziò ad avventurarsi nel dedalo di corridoi che si diramavano come cunicoli in un immenso formicaio. Arrivato infine al reparto di terapia intensiva dedicato ai cittadini Capitol, trovò la strada sbarrata da due corpulente guardie. Bastò semplicemente mostrare il proprio tesserino per far aprire le porte senza bisogno di una parola. Dovette proseguire per un paio di corridoi prima di giungere alla stanza che cercava.
La stanza era grande pochi metri quadrati ma nonostante questo era piena di apparecchiature di ogni forma e dimensione. Il letto occupava quasi tutto lo spazio lasciato libero dai macchinari, oltre a questi era presente solo una piccola finestra che si affacciava su un cortile interno. Valentine stava comodamente sdraiata sul letto ascoltando distrattamente i notiziari, una spessa bendatura le bloccava la spalla destra, mentre i macchinari che vigilavano sulle funzioni vitali della paziente erano staccati visto che non correva più alcun rischio.
“A quanto vedo non sei conciata troppo male, come va?”.
“Diciamo che non ho di che lamentarmi, i dottori dicono che fortunatamente non é stato leso nessun organo vitale, nessun legamento e il taglio attraverso i fasci muscolari é stato parallelo e non trasversale”.
“Sembrerebbe che tu sia stata proprio fortunata allora”.
“Se per fortunata intendi essere scambiata per uno stuzzichino e passata da parte a parte non posso darti torto”.
“La lingua invece, vedo che sta benone. Ti va di fare due passi?”
“Volentieri, sto facendo la muffa qui dentro”.
I due si incamminarono nel piccolo cortile, Neil fece scattare l’interruttore del piccolo distorsore che portava alla vita. Iniziò a sgranocchiare una mela e ne offrì una alla sorella.
“Ora poffiamo parlare, ma ftai attenta al labbiale, mangiare con la bocca piena non farà il maffimo dell’educazione, ma é utile” e riprendendo a parlare normale dopo aver deglutito il boccone continuò tranquillamente “Per quanto ne avrai?”.
“Qui dentro dovrei rimanere ancora poco, poi mi hanno consigliato un mese di assoluto riposo” e addentando anche lei la mela proseguì ”mi fpiace per quefto contrattempo, temo inoltre che il tuo regalo fia andato diftrutto”.
“Non preoccuparti, pensa a ristabilirti”. “Io foffi in te non ne farei cofì convinta”.
Allo sguardo interrogativo di Valentine, Neil rispose con un ampio sorriso.
“Mi raccomando riposati e non essere troppo impaziente. Chiamami quando ti sarai completamente ristabilita”.
E dopo averle dato un bacio su una guancia si incamminò verso l’uscita lasciandola piena di domande.
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da halakay »

Fizzban,

i miei complimenti per il racconto e ... grazie per il regalo di Natale.
AUGURI. Immagine
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da fizzban »

Di nulla e altrettanto :D
Spero piaccia come regalo ;)
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matero
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Re: Uno sporco affare

Messaggio da matero »

questa mi era sfuggita. appena ho tempo leggo e commento :-)
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