CHRONOPIA: Racconto CHRONOPIA.

Kult e Chronopia.
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CHRONOPIA: Racconto CHRONOPIA.

Messaggio da FCM »

Qualcuno ha gia forse letto questo racconto ma lo posto nuovamente per i nuovi.
Scusate gli errori di scrittura.... o magari qualche punteggiatura fuori posto....

una piccola scena di Chronopia....


I passi pesanti e veloci echeggiavano per tutto il corridoio mentre l’uomo macchiato di sangue e fango spalancava il grande portone che conduceva nelle sale di Narich Sinnar Signore Perverso a cui i Profeti riponevano molta fiducia…
«Signore!» il seguace si gettò ai suoi piedi prosternandosi.
Seduto su di un trono d’ossa Narich Sinnar era immerso nei suoi pensieri, indossava un’armatura completa dal colore rossiccio che le torce violacee accese ne facevano risaltare di più il pigmento, un mantello rosso scuro che arrivava quasi ai piedi ne faceva lo sfondo, una mappa disegnata su pelle umana era poggiata sulla gamba destra, mentre con la mano sinistra reggeva un calice mezzo vuoto, appoggiati al trono vi erano il Corno della Rovina la Staffa d’Evocazione ed una spada che emetteva di tanto in tanto piccole fiammelle che si disperdevano nell’aria circostante.
«Cosa c’è!» disse infastidito il Signore Perverso…, tremante il seguace cercò di alzare lo sguardo quel tanto che bastava a scorgere il suo Signore, che nonostante la risposta non si era mosso dalla posizione in cui stava.
«Si..Signore» balbettò, «non siamo riusciti ad oltrepassare il passo di Hallador i nani del Grande Corno ci hanno intercettati prima a valle e hanno sterminato gran parte dell’esercito…», Narich rimanendo impassibile alla notizia per qualche secondo scagliò il calice che teneva in mano contro il seguace colpendolo alla testa, «Idioti!!!» replicò con tono molto adirato «non vi avevo forse ordinato di lasciare indietro una squadra che potesse chiedere rinforzi in caso di necessità?» il seguace impaurito strisciò leggermente indietro dicendo «Mio Signore io appartengo alla squadra che doveva chiedere rinforzi…ma siamo stati raggiunti da una banda di nani con asce ed eravamo in minoranza» fece una breve pausa per deglutire e riprese «poi Mio Signore Sinnar... comandano quei stramaledetti Totem che possiedono una forza inaudita» non mostrando alcuna inflessione vocale ma irritato dalla risposta del seguace, che tra l’altro in maniera indiretta sottovalutava le forze del Signore Oscuro, Narich Sinnar prese l’elmo che era posto sul tavolo e lo indossò con calma apparente… «alzati!» si rivolse al seguace codardo «andrò io stesso sul campo, quel passo deve essere nostro» e armandosi con i suoi oggetti appoggiati sul trono, oltrepassò il sottoposto fermandosi alcuni passi dopo…rivolgendo lui la parola e rimanendo di schiena aggiunse «tu non verrai con me» e con movimento rotatorio e fulmineo gli recise la testa dal corpo con un fendente della sua spada fiammeggiante che adesso splendeva di fiamme illuminando tutta la sala del trono…..e mentre Narich Sinnar si allontanava alcune bestie simili a cani deformati e mostruosi si gettarono sul corpo del seguace dilaniandone le carni.
CONTINUA...


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Il Signore Perverso NARICH SINNAR...
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Re: Racconto CHRONOPIA.

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-2° CAPITOLO-


Passato in rassegna l’esercito Narich Sinnar montò a cavallo di un destriero da battaglia tutto bardato, gli occhi dell’animale brillavano di una luce rossa e dalle sue narici fuoriusciva un fumo bianco, che il vento prontamente disperdeva, quasi che la bestia fosse formata al suo interno da fiamme invece che carne….
<<Signore!>> un soldato, che a dire dal suo abbigliamento in armatura risultava essere un Comandante dei seguaci con spada, cercò la sua attenzione <<l’esercito è pronto mio Signore Sinnar, devoti con spada, con spadone, arcieri Non Morti, Maledetti, Occhi di tenebra ed abbiamo scatenato alcuni Tormentati e Dannati>> il Signore Perverso rivolgendosi al comandante disse << ottimo! Al momento questa formazione mi è gradita, preparate il resto dei rinforzi, cavalleria di Senza Nome, Messaggeri delle Ali di Tenebra, guerrieri non morti e Negromanti… ovviamente lasciate una truppa indietro per la richiesta di rinforzi>> soffermandosi a pensare qualche secondo aggiunse <<usate una banda di Demoni Alati risulteranno più veloci e sfuggiranno meglio ad eventuali assalti>>.
Divenendo la testa dell’esercito Narich Sinnar s’incamminò verso il Passo di Hallador, mentre il cielo si addensava di nubi nere e la pioggia prima leggera e dopo aumentando sempre più rallentava non poco la marcia.
Mentre l’esercito sotto la pioggia battente cercava di portarsi sul luogo dove le spade avrebbero avuto la propria gloria il Signore Perverso fece chiamare il comandante che prima aveva spiegato la conformazione dell’esercito, <<Signore mi avete chiamato?>> non potendosi inginocchiare sbatté il pugno destro sul petto in senso di rispetto, anche perché la conversazione avveniva in cammino, << che notizie abbiamo a riguardo dell’alleanza con la Tribù delle Ombre? Il Monarca Aghartil ha risposto al nostro appello?>> il soldato replicò << Signore, i nostri messaggeri sono in ritardo abbiamo mandato altri a cercarli, speriamo in una risoluzione immediata della faccenda>> il soldato si asciugava la faccia con la mano, mentre la pioggia gli lavava il viso, <<sarà meglio per tutti, quell’alleanza è importante per la vittoria>>.
Alcuni osservatori che erano stati mandati avanti ritornarono, erano fradici e le loro vesti leggere erano sporche di fango, per un’istante si appoggiarono su di una roccia per riprendere fiato e in seguito s’inginocchiarono di fronte a Narich Sinnar riuscendo a fermare l’intero esercito..<< Mio Signore Sinnar, oltre questa altura si apre una vallata, i Nani hanno gia ripulito la zona ammassando i corpi dei nostri caduti e dei loro e bruciandoli tutti, la zona sembra essere tranquilla ma abbiamo visto segni di movimento sulle alture circostanti, abbiamo ritenuto non saggio arrivare fin li>> Narich rispose <<Bene , ci fermeremo qui e attenderemo la mossa del nostro nemico>> e rivolgendosi specificatamente agli osservatori ordinò <<rastrellate la zona, fatevi aiutare da altri e cercate di trovare i loro osservatori…… so che sono li da qualche parte….>> e dall’alto della sua cavalcatura fece una panoramica dell’ambiente circostante.

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Re: Racconto CHRONOPIA.

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3° Capitolo

La notte sopraggiunse silenziosa e i primi fuochi si accesero nell’accampamento dei Devoti.
Al centro si trovava la tenda di colore viola scuro dove il Signore Perverso costruiva i suoi piani di conquista e appese qua e la fuori dalla tenda strani amuleti scritte sacrileghe e inni al Signore Oscuro.
Tutto intorno a debita distanza vi erano le tende dei Comandanti e a seguire quelle dei soldati, come a rispettare una folle gerarchia che imponeva loro un rispetto maniacale verso i superiori.
Si sentivano salmodiare strane preghiere e l’aria era intrisa di uno strano potere malefico dando l’impressione che la flora circostante deperisse lentamente.
Appena fuori l’accampamento il comandante degli esploratori Skark istruiva la sua banda per la missione assegnatagli da Narich Sinnar in persona e che voleva assolutamente portare a termine, la banda era composta da Sub-Koran velocista d’eccezione, Mothis abilissimo avvistatore, Hoddo che nonostante la sua stazza era agile e forte nello stesso tempo e Yekket che a detta di tutti riusciva a centrare dieci anelli con una freccia.
<<Il Padrone ha ordinato di scovare gli osservatori del Grande Corno, e nell’eventualità portarne almeno uno vivo al suo cospetto>> spiegò Skark alla banda <<non sono ammessi errori o codardie ne va della vostra vita>> concluse, così facendo si diviserò come da addestramento ognuno per una via diversa per cercare di confondere eventuali spie che non si facevano i fatti loro.
Dopo un breve periodo di tempo si riuniorono tutti all’interno del bosco circostante, l’unica luce era quella della luna e che le fronde degli alberi facevano filtrare rendendo l’aria lugubre e sinistra, una leggera nebbiolina rasente al suolo ne faceva da sfondo, tutti si muovevano acquattati fino a che un cenno da parte del comandante Skark non li congelò nella posizione in cui si trovarono in quel momento, Mothis scrutò attraverso il fogliame e la nebbia ma la presenza che il comandante percepì un’attimo prima riguardava una piccola famigliola di cinghiali che intimoriti fuggirono via.
Sub-Koran copriva le spalle mentre al centro si trovava il comandante Skark, Mothis e Hoddo erano in avanscoperta e sul fianco aveva preso posizione Yekket pronto con il suo arco.
Nonostante la goffaggine e la bassa statura al fianco di Yekket un nano esploratore spuntò dal miscuglio di fogliame e nebbia caricandolo e roteando la sua ascia, di scatto il tiratore scelto puntò il suo arco verso la minaccia, scoccando una freccia che volò con estrema precisione conficcandosi nella gola dell’ormai defunto nano, mentre alle sue spalle un altro era già pronto, a questo segnale i nani fuoriuscirono dal folto come dei fantasmi facendo cascare la banda di Devoti in un’imboscata di gran classe.
I nani erano in sette ma adesso rimanevano in sei dopo la morte del primo per merito di Yekket, Hoddo che davanti ne aveva due li caricò impegnandoli in una mischia furiosa e con un colpo dal basso verso l’alto divise uno dei nani quasi a metà facendolo volare letteralmente al di là dei cespugli, il sangue che ne fuoriuscì cadde come una pioggia sulle armature leggere di entrambi, Mothis venne caricato dal nano ma riuscì con non poca facilità a deviarne il colpo le loro spade cozzarono e ne scaturì un suono metallico ovattato che diede sfogo ad una scintilla, di fianco all’avvistatore il comandante Skark benedisse il suo avversario con una pioggia di veloci fendenti che riuscirono a ferirlo ma non a buttarlo giù, Sub-Koran avendo dalla parte sua la velocità riuscì con facilità a schivare i colpi che il nano con ferocia cercava di portare a segno facendolo innervosire e imprecare a Dei sconosciuti, adesso la lotta era divenuta equilibrata cinque figure per parte si fronteggiavano nell’oscurità della notte creando un palcoscenico quasi irreale dove la nebbia agitata dai loro movimenti creava dei piccoli turbinii che coloravano in un certo senso la disputa.
Ogni tanto qualche scintilla illuminava la lotta ma troppo poco affinché gli avversari potessero scorgere il volto della loro controparte, con velocità estrema Yekket estrasse dalla faretra un’ altra freccia e incoccandola la scagliò verso il nano che aveva di fronte, questa volta il colpo centrò una spalla ben poco per fermare una nano infuriato che come fosse un indemoniato caricò l’arciere che trovandosi da solo cercò di estrarre la spada ma senza successo perché si accorse che metà del suo addome era stato squarciato, barcollò per un paio di passi prima di accasciarsi al suolo, Yekket venne sconfitto da uno dei nani che osservando la situazione decise di andare in aiuto del fratello impegnato con Sub-Koran.
Con la sua Velocità riusciva a tenere testa ad un nano goffo ma con due nani la faccenda si complicava, dall’altra parte Hoddo incrociava ancora la spada con il suo avversario in un impeto di forza il nano riusci a colpire la mano del forzuto Devoto facendogli perdere la spada e con lei anche la pazienza, infatti con uno scatto improvviso prese il nano dall’armatura e cominciò a infliggergli testate a ripetizione, il nano non ebbe il tempo di accorgersi dell’accaduto che si trovò conficcato in un ramo d’albero che Hoddo per pura fortuna usò come spuntone, adesso la lotta ritornò nuovamente pari, raccolse la sua spada da terra e si girò notando in lontananza l’esploratore nano che aveva ucciso il Devoto arciere.
La prova di forza continuava tra Mothis ed il nano, le spade incrociate stridevano, il Devoto usando la propria astuzia usò un metodo molto antico ma efficacissimo per uscire da quella situazione assurda un bel calcio assestato nel basso ventre del nano, l’effetto fu quello desiderato il nano si inginocchiò e perse la testa insieme alla sua dignità, il Capitano Skark venne ferito e cadde a terra sanguinante e mentre il suo aguzzino con un colpo dall’alto verso il basso si preparava a finire il Devoto la sua lama fu prontamente fermata da quella di Mothis che si improvvisò in un ennesima prova di forza.
Il lento duello di Sub-Koran proseguiva in fulminee schivate e colpi non molto precisi verso il nano, la minaccia stava per arrivare, il nano che aveva fatto fuori l’arciere cercò di unirsi alla mischia, esatto.. cercò, perché venne fermato e intercettato da Hoddo che con un calcio gli fece volare via l’arma dalla mano e caricando un pugno micidiale lo scagliò in direzione della nuca del nano tramortendolo all’istante… nel frattempo Mothis riusciva a portare un colpo letale sul fianco dell’esploratore nano spingendolo successivamente con il piede per far uscire la lama incastrata fra le costole, ed infine Sub-koran, il veloce, con una finta da maestro piantò fra le scapole del mal capitato la sua lama, soffocandolo.
La battaglia si era protratta per quasi l’intera notte e non solo avevano scoperto le spie ma ne avevano catturata una viva, il comandante con l’aiuto dei suoi si alzò, sanguinante disse << presto…torniamo dal nostro Signore… manderemo un negromante a riportare in vita questi corpi>> questa era la paura di maggior parte delle altre razze di Chronopia essere riportati in vita una vita dannata per sempre.

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Re: Racconto CHRONOPIA.

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-CAPITOLO 4°-

Una piccola fessura di luce si proiettava all’interno della tenda e illuminava una striscia del volto del prigioniero pochi attimi dopo scomparve e il buio continuò a dominare incontrastato in quel piccolo spazio.
Qualche momento dopo l’entrata fu aperta e un Devoto senza elmo entrò tenendo con il braccio la tenda per permettere a chi lo seguiva di entrare, aveva il viso tempestato di cicatrici in ricordo di mille battaglie o d’atroci torture, creato lo spazio d’entrata, un piccolo essere deforme, copia distorta di un paggio, sistemò all’interno una piccola sedia che costruita con listelli di legno incrociati descriveva due diagonali, il Paggio deforme posò su di essa un cuscino di velluto rosso con bordini d’orati, sistemò anche un piccolo tavolino rotondo delle dimensioni di uno scudo Buckler dove sopra fu adagiata una brocca e una coppa d’argento tempestata di pietre preziose, poco dopo furono accese delle piccole lucerne che emanavano una luce violacea.
Adesso con la luce del sole si vedeva molto bene l’ospite che la tenda ospitava, il nano che la notte era stato catturato da Hoddo penzolava semicosciente su di una grossa tavola di legno con i polsi e le caviglie incatenati, ad un tratto la luce del sole che entrava nella tenda si ritirò immediatamente quando il corpo del Signore Perverso ne bloccò i raggi e soffermandosi per un attimo si chinò leggermente per entrare, con un cenno ordinò di chiudere la tenda e con una malvagia eleganza si sedette.
Prima di cominciare la discussione diede in consegna l’elmo che teneva sotto braccio al piccolo deforme e con eleganza si verso del vino nel calice, sorseggiò il nettare e si sporse leggermente verso il prigioniero gettando sul suo volto il restante liquido della coppa <<dunque…, dimmi il tuo nome>> il nano intontito com’era mosse appena gli occhi per inquadrare il volto del suo interrogatore, ma non proferì parola, a quest’affronto il devoto che si trovava all’interno della tenda diede un mal rovescio al nano facendogli sputare sangue <<Rispondi brutto cane bastardo, ma il nano rimase ancora muto, <<ripeto… qual'è il tuo nome?>> ripeté Narich, all’ennesimo rifiuto il Signore Perverso ordinò che gli si fosse conficcata una freccia rovente nell’addome, le urla del nano inorridirono persino i soldati attorno alla tenda mentre le due bestie simili a cani aguzzarono le orecchie e ringhiarono per poi ritornare a riposo.
Adesso il nano perdeva sangue ma nello stesso tempo la ferita fu cauterizzata dalla punta rovente della freccia, <<dov’è il resto del vostro esercito?>> replicò Sinnar, ma subito dopo si accorse di quanto era difficile far parlare un nano, era più facile intrattenere una conversazione con un masso, <<dunque non tieni alla tua pelle?>> fece una pausa <<non mi lasci altra scelta>> e rivolgendosi al Devoto disse <<presto! Conduci qui il negromante Nargherhell>>.
Dopo qualche istante il Negromante fece la sua comparsa, il volto scarno e deforme i vestiti laceri, gli occhi avevano qualcosa di non umano ed erano infossati, appena entrato si avvicinò al nano trascinandosi leggermente e sostenendo la sua curva schiena su di una staffa scheletrica, lo osservò un attimo e con la sua mano rinsecchita lo afferrò dai capelli quasi strappandoglieli e gli alzò la testa, Narich Sinnar nel frattempo osservava la scena dalla sua comoda postura sorseggiando del vino e lisciandosi ogni tanto il mento lasciando intravedere un leggero sorriso godereccio.
<<Rubagli l’anima Nargherhell!!>> suggerì il Signore Perverso, ed il Negromante con sommo piacere accolse l’ordinazione.
Una cantilena leggera ma continua riempiva la piccola tenda scura e l’atmosfera cambiò all’istante, l’aria si fece gelida, un freddo che non aveva niente a che fare con gli inverni del mondo, piccole fiammelle azzurre e rosse si alternavano mentre il Negromante faceva bruciare delle strane polveri che deformavano la percezione visiva dell’ambiente, all’improvviso il pavimento comincio a sgretolarsi e a mostrare sotto di esso un turbine di fuoco e anime dannate che urlavano disperate mentre demoni senza nome li inghiottivano e li vomitavano per poi cibarsi nuovamente di loro in una eterna sofferenza, risalendo da quella orrenda visione l’anima di un demone venne richiamata da Nargherhell che nel frattempo aveva continuato ad aumentare la preghiera sacrilega, il Demone si attorcigliò sul corpo del nano che preso da spasmi di dolore indicibile rivelò, essendo posseduto, l’ubicazione di un tunnel che passando sotto le montagne circostanti portava direttamente alle spalle del passo di Hallador, la voce che usciva dal corpo del prigioniero era deformata e graffiante.
Di colpo tutta quella visione si ritirò in un punto indeterminato della stanza e svanì lasciando al posto del nano un cumulo di ceneri <<Stupido insignificante essere! Ha preferito essere inghiottito dall’inferno stesso che continuare a combattere in questo mondo sotto lo stendardo del Signore Oscuro, adesso la sua anima sarà tormentata per l’eternità>> concluse Narich, il Negromante visibilmente provato si congedò accennando un inchino al Signore Perverso, mentre la piccola creatura deforme sbucò intimorita da dietro la sedia di Sinnar come a cercare protezione dietro ad un mantello, <<dunque vogliono prendersi gioco di me>> disse fra se e se Narich <<pregheranno di fare la fine del nostro coraggioso nano>> indicando con la testa le ceneri che giacevano alla base del legno in cui il nano era stato incatenato.
Si alzò prese l’elmo sotto braccio e voltandosi per uscire vide che il soldato devoto che presiedeva l’interrogazione era stato corrotto dal potere scatenato dal Negromante e trasformato in uno zombi, uscì facendosi una leggera risata, divertito dallo spettacolo.

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Re: Racconto CHRONOPIA.

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-CAPITOLO 5°-

La marcia proseguiva nella semi oscurità l’unico rumore che si poteva sentire era quello delle armature che cozzavano fra loro creando nel tunnel uno stonato concerto, alla testa dell’armata nanica s’intravedeva lo stendardo del Grande Corno e di fianco all’alfiere un nano che indubbiamente dal suo aspetto e dalla sua elaborata armatura palesava essere il Comandante di quella carovana di mezz’uomini.
In quel preciso istante Gromor Rockbreaker Campione del Teschio Cornuto alzò il braccio fermando l’esercito, <<Signore… intravedo due figure avvicinarsi>> comunicò l’alfiere <<si, li vedo anche io, sono gli osservatori che ho mandato la notte scorsa su per questa via e sono di ritorno ringraziando gli Dei!>> le due figure si avvicinarono e come cenno di saluto posarono la mano destra sulla spalla sinistra del superiore che replicò la medesima azione <<Signore, l’esercito dei Devoti ripiega sui suoi passi, continuando potremo incontrarli all’uscita del sotterraneo>> informò uno dei nani scout, Gromor fece una breve pausa riflessiva e aggiunse <<gli esploratori nei boschi non sono riusciti ad assolvere il loro compito, credo che non li vedremo mai più>> ebbe una piccola espressione di tristezza immaginando a quale destino quei valorosi nani andarono in contro.
Narich Sinnar Guidò per l’intera mattinata le proprie truppe lasciando dietro di se la vegetazione rinsecchita, causa dell’enorme potere malefico che ne assorbiva la forza vitale per saziare chissà quale immondo spirito da qualche parte nell’abisso.
Il passo veniva rallentato saltuariamente dalla grossa legione di scheletri e zombi che seppur lenti fornivano un grosso aiuto in battaglia per la loro totale assenza di percezione del pericolo, al contrario delle normali truppe che nonostante la loro alta preparazione e devozione se la davano a gambe levate se il nemico aveva la meglio su di loro.
I Dannati galoppavano su e giù per tutta la lunghezza della malvagia colonna d’uomini e varie creature, mentre verso la coda i Tormentati trascinandosi le viscere ruggivano ai loro custodi che li punzecchiavano con delle lance in modo che mantenessero la giusta direzione, il tutto era osservato dall’alto dai Demoni Alati che di tanto in tanto divoravano uccelli che disgraziatamente passavano da quelle parti, tutto questo era accompagnato da preghiere oscure e maledizioni che i Negromanti mandavano sulle proprie truppe.
La temperatura pian piano aumentava, mentre ci si avvicinava sempre più all’uscita di quel lungo cammino sotto le montagne che precedevano la città nanica di Hallador, lungo il cammino, il fiero esercito nanesco attraversò ampie caverne che contenevano laghi di una così chiara acqua che se ne poteva intravedere il fondo nonostante la poca luce, l’umidità rendeva molto fresca l’atmosfera, al passaggio di alcune torce alcune caverne brillavano, merito delle gocce che scendevano giù dalle stalattiti sul soffitto e qualcuno di tanto in tanto, con occhio vigile, notava la presenza di vene di metallo, rallegrandosi per non aver perso la vecchia esperienza da miniatore e vantandosi ovviamente con i compagni vicini.
Per non rallentare la marcia i Totem di Sangue erano stati messi alla fine della lunga formazione e infastiditi dagli spazi ristretti, almeno per loro, davano del filo da torcere ai custodi che n’avevano assegnata la cura, capitava che qualche ruggito riempisse l’intero passaggio rischiando di far crollare tutto, almeno cosi sembrava che fosse.
L’armata era formata da vari guerrieri, in prima fila si trovavano i picchieri del grande corno seguiti dai guerrieri con spada e scudo, circa verso il centro si notava una piccola legione di balestrieri del clan dell’avvoltoio, legione che era stata inviata di stanza a Hallador come da convenzione fra i capi Clan delle varie dinastie, chiudevano i nani armati con ascia, per l’esattezza guerrieri dell’ascia d’osso, in retroguardia si trovavano i Totem di Sangue per motivi gia spiegati.
I due eserciti viaggiavano quasi in parallelo fra loro e l’uscita del tunnel portava su di un campo di forma quasi rettangolare con sporadici agglomerati di alberi sparsi qua e la, sarebbe stato quello il teatro di quella disperata marcia per salvare o dannare Hallador e i suoi abitanti?

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-CAPITOLO 6- "Battaglia per Hallador"

La notte prima della battaglia Gromor Rockbreaker con un boccale di birra si aggirava fra i giacigli e i gruppi di nani che tra una bevuta e l’altra discutevano di tattiche di guerra, il Campione cercava di tenere alto il morale dell’esercito raccontando di imprese e battaglie vinte nei passati anni dalla razza nanica, la massa recepì con grande onore questi ricordi, il morale era già alto, tipico di quella razza, ma il risultato che ne uscì fu quello di aumentare la fierezza dei soldati che continuando a bere e mangiare e nelle ore successive ebbero solamente pensieri positivi di vittoria, la serata trascorse serena e dopo un breve tempo tutti si misero a dormire lasciando le guardie a vigilare sui loro sogni.
I preparativi cominciarono all’alba, l’esercito del Grande Corno si posizionò a sud del campo mentre i Devoti aggirando il campo presero l’opposta direzione.
Il vento soffiava facendo muovere le fronde degli alberi mentre accarezzando il suolo creava delle piccole onde d’erba che risultava comunque essere poca e a chiazze su quel terreno semi roccioso.
Gli stendardi di ambe due le fazioni sventolavano colorando quelle nutrite schiere di mezz’uomini e non, l’esercito nanico era composto dal comandante Gromor Rockbreaker Campione del Teschio Cornuto, alla sua destra si trovava una legione numerosa di guerrieri dell’ascia d’osso con alle spalle uno dei Totem mentre distaccato leggermente e protetto da una piccola boscaglia un altro di quelle bestie prendeva posizione, davanti a lui prendevano posto i nani con spada e scudo e una buona parte di picchieri, proseguendo alla sua sinistra vi erano altri nani con ascia e Totem dietro e distaccato una decina di metri la piccola legione di balestrieri del Clan dell’Avvoltoio semi protetti da un piccolo giardino di arbusti selvatici.
Nel medesimo momento anche i Devoti sfilavano su quel campo per prepararsi alla battaglia, il loro esercito presentava, Narich Sinnar Signore Perverso, alla sua destra prendevano posizione un disordinato battaglione di scheletri con spada e scudo e a seguire una fanteria di Maledetti, schierati davanti a lui si esibivano una corposa legione di Devoti con spada e scudo difesi momentaneamente da una media formazione di arcieri scheletri, sulla sinistra erano in attesa di ordini una composizione di scheletri con spada e scudo coperti da un piccolo ammasso roccioso e spostati una ventina di metri un nucleo di Dannati, Tormentati e Devoti con Spadone, di cui se ne conosceva la ferocia.
Il tempo sembrava essersi fermato, le due fazioni si osservavano come a studiarsi e a ricercare un punto debole una falla che avrebbe potuto regalare la vittoria e la disfatta altrui.
Esaltati dalle storie della notte prima i nani aprirono le danze, alla sinistra del Campione nanico i guerrieri con ascia cominciarono ad avanzare seguiti dal Totem e dal suo custode cercando di aggirare l’agglomerato di alberi che si trovavano davanti alle truppe dei Maledetti, i balestrieri resosi conto che un muro di dardi non avrebbe sortito nessun effetto contro gli arcieri non morti cercarono con molta cautela di avvicinarsi ed accompagnare i nani che avevano accanto. I picchieri seguiti dai spadaccini si spostarono avanti mentre Gromor li seguiva da debita distanza, dall’altra parte nani con ascia e i due Totem conquistarono un punto strategico, la zona verde che avevano di fronte li avrebbe protetti contro la pioggia di frecce degli scheletri che gia si preparavano ad offenderli.
I Devoti in risposta cercarono con le unità di intercettare i movimenti del nemico, Maledetti e scheletri con spada aspettavano i nani con ascia e il Totem che gia ruggiva di piacere, mentre incoccata la freccia gli scheletri posti davanti a Sinnar tirarono sui nani Picchieri e spadaccini che avanzavano, causando lievi perdite tra i guerrieri con arma lunga, i seguaci rimasero fermi, continuando sulla linea del campo, gli scheletri con spada e scudo seguirono i Devoti con spadone e le creature mostruose verso la zona boschiva occupata dai nani.
La fresca temperatura dell’alba aveva lasciato il posto ad una temperatura più mite e la mattina aveva fatto capolino, i nani insieme ai balestrieri si avvicinarono alla legione di Maledetti e con impeto furioso i guerrieri con ascia ruppero il silenzio con una carica degna di tomi narrativi dirigendosi verso la formazione di fanti scheletri, l’ondata urlante frantumò letteralmente la prima linea di quell’ammasso di ossa marcie, facendo volare le teste scheletriche quasi nei pressi del Signore Perverso, la mischia si accese violenta, nel frattempo i balestrieri regalarono un muro di dardi ai Maledetti che notato lo scontro in corso tentavano di arrivare in aiuto ma non riuscirono perché rallentati e impegnati dal tiro dei nani.
Al centro i picchieri bersagliati già dagli arcieri nemici preferivano tenere posizione e proprio in quel momento il gruppo di Dannati si staccava dai seguaci con spadone, che si stavano dirigendo verso il bosco, e li caricava, con un urlo di battaglia i nani alzarono le picche creando un muro mortale, i Dannati caricarono senza timori ed alcuni vennero trafitti ma non uccisi mentre altri con un agile e potente balzo saltarono piombando dall’alto sui piccoli nemici schiacciandone un gran numero nel frattempo cominciarono a roteare i loro tremendi flagelli. Ad un ordine di Gromor la fanteria con spada si mosse per rafforzare i loro fratelli che accusarono il colpo e che si trovavano in difficoltà.
I Dannati e i guerrieri malvagi con grande arma si fiondarono alla carica sui nani all’interno del bosco, i guerrieri si buttarono con occhi indemoniati sui maestri d’ascia e le creature intercettarono uno dei Totem ferendolo in modo pesante, anche se il bestione nanico ne stritolò due con le proprie grandi mani, dall’esterno si poteva osservare il bosco come se avesse preso vita, gli alberi e tutto il fogliame si muoveva causa lo scontro all’interno.
Vedendo la supremazia dei Dannati sui fanti, Gromor decise di scendere in battaglia ed incitare i suoi con la sua presenza a vincere lo scontro, caricò con la sua elaborata Alabarda uncinata uno dei Dannati più prossimo, con grande stupore del suo avversario il colpo recise uno dei possenti bracci della bestia costringendolo a manovrare il proprio flagello con lentezza, il quadrupede scagliò un colpo contro il Campione che con una mossa cercò di parare, riuscendo solamente a far attorcigliare la catena alla sua arma, sfruttando questa situazione Gromor saltò inaspettatamente in groppa al Dannato e con agile mossa strinse la barra della sua alabarda al suo petto stringendo così il collo del nemico.
La bestia impazzì per quella stretta e agitandosi non riusciva a liberarsi e avendo un solo braccio, adesso, non riusciva a strapparselo di dosso, il nano era divenuto un parte del suo corpo e dopo qualche istante l’immonda creatura soffocò.
A vedere il proprio Signore prevalere sul Dannato la truppa si animò e riprese coraggio costringendo i restanti nemici ad arretrare forzatamente nonostante la loro testardaggine, di fatti non erano affatto impauriti.
I nani con ascia impegnati con gli scheletri e i Maledetti, riuscirono con poche perdite a decimare e distruggere la legione non morta, e con la furia incollata ancora sulla pelle si gettarono in un’ennesima carica, carica di cui l’intera Chronopia ne era a conoscenza e che i nani del Grande Corno avevano come peculiarità.
Un ordine da parte di Narich fece si che gli Arcieri non morti scoccassero nuovamente la loro pioggia mortale sui picchieri e gli spadaccini colpendo nel frattempo anche i Dannati che arretravano, procurandogli qualche ferita. I nani caddero numerosi soprattutto picchieri perché concentrati sulle bestie, Sinnar godette di quella mossa architettata per far perdere l’attenzione verso gli scheletri, e ordinò ai seguaci con spada di scendere nella mischia e terminare i restanti balordi.
Nel frattempo all’interno del bosco la disputa continuava ferocemente, il Totem ferito venne terminato dall’incornata di un Tormentato che lo trafisse in pieno petto ma il bestione compì il suo dovere decimando quelle creature demoniache che adesso volgevano lo sguardo verso la mischia vicina. I Maledetti furono caricati dai Nani e altrettanto risposero in una controcarica micidiale, l’impatto fu violento e terribile, alcuni nani ruzzolarono per terra venendo schiacciati dai stessi compagni e la morsa che ne derivò dall’incontro delle due parti mandò all’aria armi ed armature accompagnate da teste e braccia di entrambe le parti, lo scontro risuonò per tutto il campo, la terra si macchiò di rosso e i nani scoprirono subito in quali formidabili guerrieri si imbatterono.
La carneficina iniziò e continuò, grida, gemiti di dolore, urla demoniache e frastuono d’armi diffondevano una musica mortale per tutto il campo di battaglia, i nani balestrieri azzardarono una mossa da essere narrata nelle favolose mura delle città di Hallador se non fosse stato per il bersaglio scelto, infatti tentarono di colpire lo stesso Narich Sinnar che si trovava ad una media distanza, un dardo colpì in modo leggero il Signore Perverso ad una spalla, il danno fu minimo ma l’affronto incalcolabile.
Direttamente con la sua cavalcatura demoniaca si diresse verso di loro con occhi talmente infuocati da accecare chiunque nelle vicinanze, un aura rossastra l’accompagnava ed arrivato a destinazione invocò in una strana lingua una formula blasfema richiamando un essere conosciuto come Demone Supremo del Crepuscolo, nell’aria circostante la temperatura aumentò considerevolmente ed un portale si aprì facendo fuoriuscire l’essere demoniaco, si presentava come una figura umanoide dalla pelle nera e crepata da cui fuoriuscivano delle fiamme, come se fosse composto di lava al suo interno, aveva quattro occhi distribuiti a rombo sul suo viso e la bocca aveva denti acuminati e disuguali mentre le sue mani erano fornite di grossi artigli roventi.
Con un solo cenno del dito Sinnar indicò i nani tiratori ed il demone che all’inizio cercava di sfuggire al controllo del suo padrone eseguì l’ordine impartitogli, si gettò in mezzo ai balestrieri dell’Avvoltoio e fu subito sgomento, la sola vicinanza faceva soffocare e l’aria diventava irrespirabile, alcune barbe presero fuoco trasformando in torce i malcapitati, i colpi inferti con gli artigli roventi tagliarono facilmente tutto quello che incontravano come se si affettasse del formaggio morbido, i colpi spazzavano via alcuni balestrieri facendoli volare e rovinare a terra centinaia di metri dopo, qualcuno azzardo un colpo con la propria spada bastarda riuscendo a ferire la creatura che seppur demone adesso si trovava su un piano materiale, benché decimati i balestrieri vedendo che la creatura poteva essere ferita avanzò nelle loro testa la teoria che poteva anche essere uccisa e attaccarono in massa con le uniche forze rimaste.
I Tormentati deboli e feriti vennero sconfitti, le perdite intimorirono i restanti Devoti con spadone che vedendo il Totem aggirarsi per il folto e puntarli con gli occhi ebbero un attimo di esitazione per poi darsela a gambe presi dal panico.
A questo evento i nani dentro i bosco sfruttarono la loro posizione per realizzare una carica di sorpresa contro i Dannati che indietreggiavano cercando nonostante tutto di portare colpi a segno, la tattica ebbe successo infatti le bestie non si accorsero in tempo dei nemici alle spalle e vennero macellati con il Totem che ne spazzò uno con un pugno micidiale facendolo volare dieci metri oltre i picchieri nani, adesso si era formato un nuovo reparto formato di Nani con ascia con picche e altri con spade accompagnati da un Totem che non aveva saziato ancora la sua sete bestiale di sangue devoto.
I Devoti con spada si prepararono a caricare la nuova formazione che accortasi del pericolo cercò di riordinare i suoi ranghi, i guerrieri malvagi erano il doppio dei nani e cominciarono un lenta corsa contro di loro che man mano diveniva sempre più veloce fino a quando assunse la caratteristica di una carica, da quella massa d’acciaio urlante fuoriuscivano imprecazioni e bestemmie contro le divinità naniche, dall’altra i nani rimasero immobili e serrarono i ranghi, la tattica scattò nel momento in cui i Devoti ebbero a trovarsi ad un paio di metri da loro, la prima linea si apri facendo avanzare la seconda composta dai picchieri rimasti vivi formando così un muri di acuminate punte che impalarono i primi sfortunati della formazione avversaria, ciò creò un muro di corpi che frenò l’impeto della carica e diede la possibilità alla restante forza nanica, composta da guerrieri con ascia, di accerchiare il nemico, la battaglia fu immensamente sanguinolenta i picchieri scomparvero in pochi istanti falciati dai successivi colpi mentre gli spadaccini subirono metà delle perdite, rimasero pressoché invariati i nani con ascia, dalla parte nemica la disfatta si presentò subito, il Totem di Sangue fece scempio di Devoti strappando braccia e stritolando corpi ne schiacciò diversi anche sotto le sue zampe.
Il campo si trasformò in una pozza di sangue, urla di battaglia, suoni metallici, ruggiti potenti ne facevano di sfondo mentre i Devoti cominciavano a soccombere, gli ultimi due Totem rimasti distrussero le unità di scheletri, sia arcieri che guerrieri, rimanevano solamente il Signore Perverso con una legione di Maledetti leggermente decimata e il Demone Supremo del Crepuscolo che di volta in volta cercava di sfuggire al controllo del suo padrone.
I balestrieri nani erano ormai divenuti un ricordo del passato mentre la formazione di nani con ascia e con spada seguiti dal Totem si avvicinava nella zona del campo dove ancora si tentava di dare un significato a quella battaglia.
Narich Sinnar suonò il Corno della Rovina che con un suono dannatamente distorto e sinistro cercò di buttare in panico le ultime forze avversarie rimaste, ebbe però un effetto limitato, riuscendo solamente a far recuperare un po’ di vantaggio tattico ai Maledetti che al sopraggiungere dei due Totem persero totalmente la propria gloria.
Narich Sinnar, Signore Perverso, preferenza dei quattro Profeti aveva perso, non era riuscito a conquistare il passo di Hallador e con lui la fiducia dei suoi Superiori.
Tutto gli balenò nella mente in pochi secondi, e spronando il suo demoniaco destriero scappò via tra le montagne lasciando senza controllo l’empia creatura che aveva richiamato dagli Abissi.
I Custodi avendo il potere di trasformarsi per brevi periodi nelle creature che egli stessi comandavano ne fecero uso moltiplicando così la loro forza contro il Demone del Crepuscolo rispedendolo nel suo piano abissale.
La battaglia era durata tutta la giornata e adesso il sole era in declino, il cielo dipingeva un’atmosfera cremisi mentre da qualche altra parte nel mondo di Chronopia un Giudice un Cronomante e un Paladino osservavano dall’alto di una rupe la battaglia che avevano combattuto, fermando l’avanzata di un Monarca e tutto il suo esercito di corrotti.

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Molti non sanno che la parola SAMURAI significa SERVIRE...
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Re: Racconto CHRONOPIA.

Messaggio da FCM »

Questo è tutto spero vi sia piaciuto. :)
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Molti non sanno che la parola SAMURAI significa SERVIRE...
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