Giornale di Bordo della "Croce del Nord"
Innanzitutto complimenti a MichailVov per il lavoro stupendo che sta portando avanti. Volevo semplicemente rassicurare sia lui che i lettori, che i capitoli precedenti a questi non sono scomparsi, bensì sono stati spostati nella sezione racconti degli "Archivi di Pietra", e sono raggiungibili con questo link diretto: http://www.mutant.it/index.php?module=s ... e&pageid=8 . Periodicamente i vari capitoli verranno spostati nella suddetta sezione, lasciando però qui sul forum le ultime novità.
Ciao
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- MichailVov
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Giorno 249
Ne ho parlato a Navarra, stamane. Gli ho spiegato quello che ho visto, di come fossero ambigui Maxwell e Kora.
Il Mistico mi ha guardato da dietro i suoi occhiali da sole... per niente sorpreso.
"Lo so." Mi ha detto. "Forges ed io pensiamo che stiano nascondendo loro Reinberg."
Le sue parole mi avevano lasciato di sasso.
Loro sapevano GIA' che quei due non erano più quello che sembravano?
"Me ne sono accorto subito dopo che Maxwell ha mentito dicendo che le analisi andavano bene." Miha spiegato Navarra, sfilandosi gli occhiali. "Ho letto nelle loro menti la menzogna... e un influsso più potente... qualcosa di oscuro che non riuscivo a penetrare."
"E come intendete agire?" Ho preteso di sapere. " E perché non ne avete parlato con noi?"
"Per non scatenare il panico" E' stata la sua risposta. " E perché non so ancora se siano irrecuperabili... o se possiamo fare qualcosa per salvarli."
"Quindi cosa volete fare?" Ho insistito, notando che il Mistico evitava di rispondere alla domanda più importante.
"Niente." Ha risposto. "Soltanto tenerli d'occhio."
Se ci fosse stato un Inquisitore come Nazoko al posto suo, pensavo, avrebbe gettato sul rogo entrambi prima ancora di fargli delle domande. Li avrebbe purificati con un lanciafiamme e poi avrebbe concesso loro il perdono.
"Non sono un Inquisitore." E' stata la reazione di Navarra, al che ho compreso che avrei dovuto stare attento anche a ciò che pensavo.
Ne ho parlato a Navarra, stamane. Gli ho spiegato quello che ho visto, di come fossero ambigui Maxwell e Kora.
Il Mistico mi ha guardato da dietro i suoi occhiali da sole... per niente sorpreso.
"Lo so." Mi ha detto. "Forges ed io pensiamo che stiano nascondendo loro Reinberg."
Le sue parole mi avevano lasciato di sasso.
Loro sapevano GIA' che quei due non erano più quello che sembravano?
"Me ne sono accorto subito dopo che Maxwell ha mentito dicendo che le analisi andavano bene." Miha spiegato Navarra, sfilandosi gli occhiali. "Ho letto nelle loro menti la menzogna... e un influsso più potente... qualcosa di oscuro che non riuscivo a penetrare."
"E come intendete agire?" Ho preteso di sapere. " E perché non ne avete parlato con noi?"
"Per non scatenare il panico" E' stata la sua risposta. " E perché non so ancora se siano irrecuperabili... o se possiamo fare qualcosa per salvarli."
"Quindi cosa volete fare?" Ho insistito, notando che il Mistico evitava di rispondere alla domanda più importante.
"Niente." Ha risposto. "Soltanto tenerli d'occhio."
Se ci fosse stato un Inquisitore come Nazoko al posto suo, pensavo, avrebbe gettato sul rogo entrambi prima ancora di fargli delle domande. Li avrebbe purificati con un lanciafiamme e poi avrebbe concesso loro il perdono.
"Non sono un Inquisitore." E' stata la reazione di Navarra, al che ho compreso che avrei dovuto stare attento anche a ciò che pensavo.
- MichailVov
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Giorno 250
Un tremore metallico ha scosso la Libellula Azzurra stanotte.
Mi ha svegliato di soprassalto, cancellando il sogno che mi stava straziando - un concentrato di morte e devastazione che è rimasto impresso in me come una macchia d'olio in espansione - e precipitandomi nella realtà.
Ce n'è stato un altro. E un altro.
Mi sono vestito in fretta, ho afferrato spada e pistola e sono uscito in corridoio.
Ecco. Devo essere calmo. E preciso.
Fuori ho trovato il comandante Forges e Michail Vov.
"Proviene dal livello sottostante!" Ha esclamato Forges.
Non ho chiesto loro chi ci fosse di guardia ai laboratori... lo sapevo già.
Nina e Francisco Navarra.
"Dove sono Kora e Maxwell?" Ho chiesto mentre stavo già correndo verso le loro cabine.
Non mi hanno risposto, lasciandomi passare.
Ho spalancato la porta dove dormiva Kora.
La stanza era vuota.
Vov ha aperto quella di Maxwell.
"Non c'è!"
Allora ci siamo precipitati giù per le scale di servizio più veloci che potevamo.
Ancora un rombo... una vibrazione... ancora più forte.
Il primo ad arrivare giù è stato Vov.
L'ho visto guardare avanti... e subito dopo scomparire dietro una folgorazione scarlatta.
Mi sono bloccato prima di sbucare nel corridoio e mi sono affacciato oltre.
In fondo, davanti alla porta blindata, c'era Maxwell.
Stringeva un fucile al plasma e aveva un visore a infrarossi sugli occhi.
Kora gli stava accanto. Era ferma, in piedi e imbracciava un mitra.
Non vedevo Nina e il mistico da nessuna parte.
"Bryan!"
Era lei. Nina.
La voce proveniva dall'altra estremità del corridoio.
Mi sono affacciato e l'ho vista, rintanata dietro la curva.
Stava trascinando Vov, che giaceva a terra inerte.
Poi ho visto anche Navarra, alle spalle di Nina.
Aveva la fronte macchiata di sangue.
"Che diavolo succede?" Ho chiesto facendo attenzione a non entrare nella linea di tiro di Maxwell.
"Ci hanno assalito all'improvviso!" E' stata la risposta di Nina. "Sono impazziti!"
"Sono INFETTI!" Ha gridato Forges, dietro di me.
"NON PROVATE A FERMARCI!" La voce di Kora sembrava distorta.... come se fosse il suo stomaco a parlare e non lei.
"NON VI AVVICINATE!" Le ha fatto eco Maxwell con lo stesso timbro vocale alterato.
"Che cosa state facendo?" Forges tentava di mediare. "Non fate pazzie!"
"IL SANGUE NON E' PAZZIA!" E' stata la tremenda risposta di Kora. "IL SANGUE E' IL FERTILIZZANTE DELLA VITA! IL SANGUE LAVERA' LE NOSTRE ONTE! DOBBIAMO APRIRE LA PORTA AL SANGUE! CONGIUNGERCI CON LUI!"
Mi sono girato a incontrare lo sguardo del comandante.
Forges ha scosso la testa, rassegnato.
"Kora, per l'amore del cielo!" ho provato ancora "il sangue non porterà che altro sangue! Stai vivendo una realtà alterata! Fidati di me! L'ho già vissuto! SO COSA PROVI ORA! SO DEL DESIDERIO DI SANGUE... SO DEL DESIDERIO DI SOGNARE... DEGLI INCUBI... MA E' UN'ILLUSIONE! E' UNA SPORCA ILLUSIONE DI MUAWIJHE! DEVI RESISTERE!"
"TACETE BASTARDI!" La voce tonante di Maxwell era scoppiata all'improvviso, come un fiume in piena che avesse straripato. "TAPPATEVI LA BOCCA!"
E dicendo questo, aveva aperto di nuovo il fuoco.
Ogni colpo del suo fucile al plasma era un'esplosione... le pareti del corridoio bruciavano sotto il fuoco di Maxwell... e presto una leggera foschia che odorava di bruciato si era sparsa nell'aria, abbassando la nostra visuale... ma non quella di Maxwell, che poteva vederci grazie agli infrarossi.
"Bryan!"
Era la voce di Vov. Allora non era morto...
"Michail, come stai?"
Pausa.
"Non bene... ma sono corazzato!"
In quel momento avevo sentito la bocca storcersi in un sorriso... e dato che la cosa mi sembrava alquanto inopportuna in quel frangente, mi ero subito ricomposto, pensando a un modo per sfondare le difese di Maxwell.
A un tratto, qualcosa aveva sibilato nella mia mente... un fischio forse... o forse un tono di avviso.
"Bryan, comandante... ascoltatemi." Sapevo di chi era quella voce... anche se arrivava direttamente nella mia testa, la riconoscevo... era quella di Navarra."Non abbiamo scelta. Capite cosa dico? Dobbiamo uscire fuori e affrontarli. Sparando. Senza pietà. Ormai sono stati presi... non possiamo salvarli. Sbagliavo a pensare il contrario. L'oscurità è forte. E' troppo forte... inarrestabile. Aspettate il segnale. Poi aprite il fuoco!"
Io e Forges ci siamo guardati.
Leggevo disperazione nei suoi occhi. Tristezza.
Capivo che per lui Maxwell e Kora erano più di semplici subalterni. Non conoscevo i loro legami, ma supponevo che quella non fosse la loro prima missione insieme.
"Va bene." Aveva bisbigliato Forges, conscio che Navarra lo avrebbe comunque sentito.
Intanto Maxwell aveva smesso di sparare...
In compenso il suono che ne era seguito subito dopo era molto... molto peggio. Era il cigolio dell'apertura manuale...
Stavano aprendo la porta blindata!
"ORA!" Era riecheggiato nella mia mente come uno sparo, il segnale di Navarra.
Io e Forges siamo usciti in corridoio tenendoci bassi e laterali... contemporaneamente ho avvertito la presenza degli altri sull'altro lato del corridoio... UNO, DUE, TRE PASSI... POI IL FUOCO!
Un bagliore scarlatto e un boato assordante si sono interposti alle nostre raffiche e la nebbia è stata spazzata da un vento infuocato che ci sferzava la pelle al suo passaggio...
Qualcuno ha urlato... davanti a noi.
E intanto sparavo... basso, me ne rendevo conto solo ora... stavo sparando alle gambe di chiunque avessi avuto davanti...
Ancora un lampo rosso in mezzo a noi... e d'un tratto Forges non c'era più.
Allora ho alzato la mira... avanzando più spedito... e improvvisamente gli occhi verdi del visore a infrarossi mi sono comparsi davanti.
Un metro e mezzo, forse due.
Io e Maxwell... quasi schiacciati dalla nostra vicinanza...
Non ho aspettato. Nemmeno un istante.
Il rosso del raggio che veniva caricato dal mio avversario era per me un messaggio di morte che non aveva bisogno di altre presentazioni... sapevo esattamente che entro cinque secondi sarei morto arrostito... e ho premuto il grilletto...
La raffica ha investito Maxwell con una gelida sventagliata di morte...
L'ho visto volare indietro contro la porta blindata nello stesso momento in cui la serratura scattava... e qualcosa di oscuro si affacciava a guardarci...
Ho intravisto un movimento accanto a me... una giacca nera e una chioma bionda sfrecciarmi davanti...
Nina... ho pensato... ma subito mi sono reso conto che non era lei... ma Michail Vov.
Si è lanciato contro la porta e l'ha richiusa di colpo, travolgendo Kora e la misteriosa entità nella sua corsa.
Un grido agghiacciante ha tagliato l'aria, dividendo la foschia a metà... e qualcosa è piombato sul pavimento ai miei piedi, contorcendosi in modo febbrile...
Ho fatto un passo indietro, puntandogli contro l'arma... aspettando di vedere cosa fosse.
Quando la nebbia si è diradata... una sorta di tentacolo corto e viscido è apparso ai miei occhi. Si contorceva, cercando la strada per la sopravvivenza...
L'ho mirato e ho fatto fuoco, riducendolo in mille pezzi.
Poi finalmente il fumo si è dissolto.
Vov era ancora con la schiena contro la porta blindata. Con un braccio stringeva la sua spada e con l'altro teneva inchiodata Kora a terra, tirandole i capelli verso il basso per non farla muovere. La lama della sua arma era finemente accostata alla gola di lei.
Forges era in ginocchio, un paio di metri dietro di me. Era ferito a una spalla, ma non sembrava grave. Poco più in là stavano Nina e Navarra, entrambi armati e intrambi in ritardo rispetto all'attacco.
Maxwell era cadavere accanto ai piedi di Vov.
Improvvisamente mi ero reso conto che Yama non c'era.
L'ho cercato con lo sguardo.
Era scomparso.
Quando siamo ritornati di sopra, Nina ha accompagnato Forges, Vov e Kora in infermeria. Il comandante aveva una leggera ferita alla spalla, Kora aveva un buco sulla gamba (opera mia, credo) e Vov una contusione sul torace a causa dell'impatto con il raggio al plasma che la sua corazza corporea aveva fortunatamente respinto.
Quanto a me e Navarra, ci siamo divisi le ricerche di Yama.
Ma non abbiamo dovuto cercare per molto.
Il
Jito era nella sua cabina.
Stava dormendo.
Il Mistico si è avvicinato a lui e gli ha passato una mano sulla fronte.
Gli occhi di Yama saettavano sotto le palpebre inseguendo sogni inafferrabili... o forse fuggendo da incubi terribili.
"Dobbiamo proteggerlo." Sono state le parole del Mistico.
Mi sono avvicinato per guardarlo negli occhi.
Il suo sguardo era sicuro e la sua voce sincera.
"Proteggerlo da cosa?" Ho chiesto.
"Da se stesso." Mi ha risposto. "E dai suoi incubi."
"Tutti noi dobbiamo proteggerci dai nostri incubi." Ho tenuto a precisare.
Navarra ha scosso la testa.
"Non parlo di quelli. Ma degli incubi che lo attanagliano da quando lo abbiamo riportato in vita. Quelli che... Bryan, avete scatenato in lui, tu, Shane e Nina, unici superstiti della Croce del Nord."
"Francisco, ho provato a chiedergli scusa, ma lui..."
"E' naturale. Lui ti odia. Come odiava Shane. E come... in misura più lieve... odia Nina. Ma odia soprattutto TE, Bryan."
Ero stupefatto.
"Perché?"
"E' così semplice..." Navarra mi ha sorriso, come per confortarmi. "Tu eri suo amico. Eri l'unico amico che aveva a bordo. L'hai tradito. Un tradimento del genere, nella sua cultura, è come una seconda morte... lo capisci?"
Capivo perfettamente, ma Navarra voleva che non avessi dubbi.
"Bryan, tu hai ucciso Yama due volte!"
Un tremore metallico ha scosso la Libellula Azzurra stanotte.
Mi ha svegliato di soprassalto, cancellando il sogno che mi stava straziando - un concentrato di morte e devastazione che è rimasto impresso in me come una macchia d'olio in espansione - e precipitandomi nella realtà.
Ce n'è stato un altro. E un altro.
Mi sono vestito in fretta, ho afferrato spada e pistola e sono uscito in corridoio.
Ecco. Devo essere calmo. E preciso.
Fuori ho trovato il comandante Forges e Michail Vov.
"Proviene dal livello sottostante!" Ha esclamato Forges.
Non ho chiesto loro chi ci fosse di guardia ai laboratori... lo sapevo già.
Nina e Francisco Navarra.
"Dove sono Kora e Maxwell?" Ho chiesto mentre stavo già correndo verso le loro cabine.
Non mi hanno risposto, lasciandomi passare.
Ho spalancato la porta dove dormiva Kora.
La stanza era vuota.
Vov ha aperto quella di Maxwell.
"Non c'è!"
Allora ci siamo precipitati giù per le scale di servizio più veloci che potevamo.
Ancora un rombo... una vibrazione... ancora più forte.
Il primo ad arrivare giù è stato Vov.
L'ho visto guardare avanti... e subito dopo scomparire dietro una folgorazione scarlatta.
Mi sono bloccato prima di sbucare nel corridoio e mi sono affacciato oltre.
In fondo, davanti alla porta blindata, c'era Maxwell.
Stringeva un fucile al plasma e aveva un visore a infrarossi sugli occhi.
Kora gli stava accanto. Era ferma, in piedi e imbracciava un mitra.
Non vedevo Nina e il mistico da nessuna parte.
"Bryan!"
Era lei. Nina.
La voce proveniva dall'altra estremità del corridoio.
Mi sono affacciato e l'ho vista, rintanata dietro la curva.
Stava trascinando Vov, che giaceva a terra inerte.
Poi ho visto anche Navarra, alle spalle di Nina.
Aveva la fronte macchiata di sangue.
"Che diavolo succede?" Ho chiesto facendo attenzione a non entrare nella linea di tiro di Maxwell.
"Ci hanno assalito all'improvviso!" E' stata la risposta di Nina. "Sono impazziti!"
"Sono INFETTI!" Ha gridato Forges, dietro di me.
"NON PROVATE A FERMARCI!" La voce di Kora sembrava distorta.... come se fosse il suo stomaco a parlare e non lei.
"NON VI AVVICINATE!" Le ha fatto eco Maxwell con lo stesso timbro vocale alterato.
"Che cosa state facendo?" Forges tentava di mediare. "Non fate pazzie!"
"IL SANGUE NON E' PAZZIA!" E' stata la tremenda risposta di Kora. "IL SANGUE E' IL FERTILIZZANTE DELLA VITA! IL SANGUE LAVERA' LE NOSTRE ONTE! DOBBIAMO APRIRE LA PORTA AL SANGUE! CONGIUNGERCI CON LUI!"
Mi sono girato a incontrare lo sguardo del comandante.
Forges ha scosso la testa, rassegnato.
"Kora, per l'amore del cielo!" ho provato ancora "il sangue non porterà che altro sangue! Stai vivendo una realtà alterata! Fidati di me! L'ho già vissuto! SO COSA PROVI ORA! SO DEL DESIDERIO DI SANGUE... SO DEL DESIDERIO DI SOGNARE... DEGLI INCUBI... MA E' UN'ILLUSIONE! E' UNA SPORCA ILLUSIONE DI MUAWIJHE! DEVI RESISTERE!"
"TACETE BASTARDI!" La voce tonante di Maxwell era scoppiata all'improvviso, come un fiume in piena che avesse straripato. "TAPPATEVI LA BOCCA!"
E dicendo questo, aveva aperto di nuovo il fuoco.
Ogni colpo del suo fucile al plasma era un'esplosione... le pareti del corridoio bruciavano sotto il fuoco di Maxwell... e presto una leggera foschia che odorava di bruciato si era sparsa nell'aria, abbassando la nostra visuale... ma non quella di Maxwell, che poteva vederci grazie agli infrarossi.
"Bryan!"
Era la voce di Vov. Allora non era morto...
"Michail, come stai?"
Pausa.
"Non bene... ma sono corazzato!"
In quel momento avevo sentito la bocca storcersi in un sorriso... e dato che la cosa mi sembrava alquanto inopportuna in quel frangente, mi ero subito ricomposto, pensando a un modo per sfondare le difese di Maxwell.
A un tratto, qualcosa aveva sibilato nella mia mente... un fischio forse... o forse un tono di avviso.
"Bryan, comandante... ascoltatemi." Sapevo di chi era quella voce... anche se arrivava direttamente nella mia testa, la riconoscevo... era quella di Navarra."Non abbiamo scelta. Capite cosa dico? Dobbiamo uscire fuori e affrontarli. Sparando. Senza pietà. Ormai sono stati presi... non possiamo salvarli. Sbagliavo a pensare il contrario. L'oscurità è forte. E' troppo forte... inarrestabile. Aspettate il segnale. Poi aprite il fuoco!"
Io e Forges ci siamo guardati.
Leggevo disperazione nei suoi occhi. Tristezza.
Capivo che per lui Maxwell e Kora erano più di semplici subalterni. Non conoscevo i loro legami, ma supponevo che quella non fosse la loro prima missione insieme.
"Va bene." Aveva bisbigliato Forges, conscio che Navarra lo avrebbe comunque sentito.
Intanto Maxwell aveva smesso di sparare...
In compenso il suono che ne era seguito subito dopo era molto... molto peggio. Era il cigolio dell'apertura manuale...
Stavano aprendo la porta blindata!
"ORA!" Era riecheggiato nella mia mente come uno sparo, il segnale di Navarra.
Io e Forges siamo usciti in corridoio tenendoci bassi e laterali... contemporaneamente ho avvertito la presenza degli altri sull'altro lato del corridoio... UNO, DUE, TRE PASSI... POI IL FUOCO!
Un bagliore scarlatto e un boato assordante si sono interposti alle nostre raffiche e la nebbia è stata spazzata da un vento infuocato che ci sferzava la pelle al suo passaggio...
Qualcuno ha urlato... davanti a noi.
E intanto sparavo... basso, me ne rendevo conto solo ora... stavo sparando alle gambe di chiunque avessi avuto davanti...
Ancora un lampo rosso in mezzo a noi... e d'un tratto Forges non c'era più.
Allora ho alzato la mira... avanzando più spedito... e improvvisamente gli occhi verdi del visore a infrarossi mi sono comparsi davanti.
Un metro e mezzo, forse due.
Io e Maxwell... quasi schiacciati dalla nostra vicinanza...
Non ho aspettato. Nemmeno un istante.
Il rosso del raggio che veniva caricato dal mio avversario era per me un messaggio di morte che non aveva bisogno di altre presentazioni... sapevo esattamente che entro cinque secondi sarei morto arrostito... e ho premuto il grilletto...
La raffica ha investito Maxwell con una gelida sventagliata di morte...
L'ho visto volare indietro contro la porta blindata nello stesso momento in cui la serratura scattava... e qualcosa di oscuro si affacciava a guardarci...
Ho intravisto un movimento accanto a me... una giacca nera e una chioma bionda sfrecciarmi davanti...
Nina... ho pensato... ma subito mi sono reso conto che non era lei... ma Michail Vov.
Si è lanciato contro la porta e l'ha richiusa di colpo, travolgendo Kora e la misteriosa entità nella sua corsa.
Un grido agghiacciante ha tagliato l'aria, dividendo la foschia a metà... e qualcosa è piombato sul pavimento ai miei piedi, contorcendosi in modo febbrile...
Ho fatto un passo indietro, puntandogli contro l'arma... aspettando di vedere cosa fosse.
Quando la nebbia si è diradata... una sorta di tentacolo corto e viscido è apparso ai miei occhi. Si contorceva, cercando la strada per la sopravvivenza...
L'ho mirato e ho fatto fuoco, riducendolo in mille pezzi.
Poi finalmente il fumo si è dissolto.
Vov era ancora con la schiena contro la porta blindata. Con un braccio stringeva la sua spada e con l'altro teneva inchiodata Kora a terra, tirandole i capelli verso il basso per non farla muovere. La lama della sua arma era finemente accostata alla gola di lei.
Forges era in ginocchio, un paio di metri dietro di me. Era ferito a una spalla, ma non sembrava grave. Poco più in là stavano Nina e Navarra, entrambi armati e intrambi in ritardo rispetto all'attacco.
Maxwell era cadavere accanto ai piedi di Vov.
Improvvisamente mi ero reso conto che Yama non c'era.
L'ho cercato con lo sguardo.
Era scomparso.
Quando siamo ritornati di sopra, Nina ha accompagnato Forges, Vov e Kora in infermeria. Il comandante aveva una leggera ferita alla spalla, Kora aveva un buco sulla gamba (opera mia, credo) e Vov una contusione sul torace a causa dell'impatto con il raggio al plasma che la sua corazza corporea aveva fortunatamente respinto.
Quanto a me e Navarra, ci siamo divisi le ricerche di Yama.
Ma non abbiamo dovuto cercare per molto.
Il
Jito era nella sua cabina.
Stava dormendo.
Il Mistico si è avvicinato a lui e gli ha passato una mano sulla fronte.
Gli occhi di Yama saettavano sotto le palpebre inseguendo sogni inafferrabili... o forse fuggendo da incubi terribili.
"Dobbiamo proteggerlo." Sono state le parole del Mistico.
Mi sono avvicinato per guardarlo negli occhi.
Il suo sguardo era sicuro e la sua voce sincera.
"Proteggerlo da cosa?" Ho chiesto.
"Da se stesso." Mi ha risposto. "E dai suoi incubi."
"Tutti noi dobbiamo proteggerci dai nostri incubi." Ho tenuto a precisare.
Navarra ha scosso la testa.
"Non parlo di quelli. Ma degli incubi che lo attanagliano da quando lo abbiamo riportato in vita. Quelli che... Bryan, avete scatenato in lui, tu, Shane e Nina, unici superstiti della Croce del Nord."
"Francisco, ho provato a chiedergli scusa, ma lui..."
"E' naturale. Lui ti odia. Come odiava Shane. E come... in misura più lieve... odia Nina. Ma odia soprattutto TE, Bryan."
Ero stupefatto.
"Perché?"
"E' così semplice..." Navarra mi ha sorriso, come per confortarmi. "Tu eri suo amico. Eri l'unico amico che aveva a bordo. L'hai tradito. Un tradimento del genere, nella sua cultura, è come una seconda morte... lo capisci?"
Capivo perfettamente, ma Navarra voleva che non avessi dubbi.
"Bryan, tu hai ucciso Yama due volte!"
Ultima modifica di MichailVov il 19/01/2004, 10:25, modificato 1 volta in totale.
- MichailVov
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Giorno 251
Con tutto quello che era successo, ieri abbiamo completamente dimenticato Reinberg. Almeno per un po'.
Un grave, gravissimo errore.
La porta blindata è rimasta incustodita per tre ore... fino a quando Forges non ha avuto la folgorazione e ci ha ordinato di correre immediatamente a vedere. Io, Nina e Navarra ci siamo mossi subito ma quando siamo arrivati sembrava tutto normale.
Tutto, o quasi.
Mancavano due cose: il tentacolo che avevo fatto a pezzi... e il corpo di Maxwell.
Stanotte non abbiamo quasi dormito al pensiero che Reinberg sia riuscito a entrare nel laboratorio... ma soprattutto non ci ha fatto dormire la domanda: PERCHE' REINBERG, SE E' ENTRATO NEL LABORATORIO, NON HA FATTO USCIRE QUELLO CHE C'ERA DIETRO?
Allora, forse non l'ha aperta? Forse ha portato il corpo di Maxwell da un'altra parte? E se è cos', dove? Forse nel posto in cui è nascosto ora?
A questo proposito abbiamo torchiato Kora per oltre un'ora, cercando di farci dire dove fosse Reinberg.
Lei sostiene di non saperlo, ci manda al diavolo ogni due minuti, dice che siamo pazzi, che lei non ha fatto proprio niente di tutto quello di cui l'accusiamo... e questo sta sollevando in noi il dubbio che Kora sia sincera.
Anche Navarra ammette di non notare tracce di menzogne nelle sue parole... è come se avesse RIMOSSO l'accaduto... come se per lei non fosse mai successo...
Tuttavia ancora non possiamo esserne certi... così la teniamo chiusa nell'infermeria sorvegliata da Nina. Giù, di guardia al laboratorio ci sono Vov e Forges.
Quando Yama ha saputo cos'è successo ci ha biasimato per non averlo svegliato. Era nostro dovere farlo... cosa ci è saltato in mente di lasciarlo dormire?
Inutile stargli a spiegare che non ce ne siamo accorti...
Con tutto quello che era successo, ieri abbiamo completamente dimenticato Reinberg. Almeno per un po'.
Un grave, gravissimo errore.
La porta blindata è rimasta incustodita per tre ore... fino a quando Forges non ha avuto la folgorazione e ci ha ordinato di correre immediatamente a vedere. Io, Nina e Navarra ci siamo mossi subito ma quando siamo arrivati sembrava tutto normale.
Tutto, o quasi.
Mancavano due cose: il tentacolo che avevo fatto a pezzi... e il corpo di Maxwell.
Stanotte non abbiamo quasi dormito al pensiero che Reinberg sia riuscito a entrare nel laboratorio... ma soprattutto non ci ha fatto dormire la domanda: PERCHE' REINBERG, SE E' ENTRATO NEL LABORATORIO, NON HA FATTO USCIRE QUELLO CHE C'ERA DIETRO?
Allora, forse non l'ha aperta? Forse ha portato il corpo di Maxwell da un'altra parte? E se è cos', dove? Forse nel posto in cui è nascosto ora?
A questo proposito abbiamo torchiato Kora per oltre un'ora, cercando di farci dire dove fosse Reinberg.
Lei sostiene di non saperlo, ci manda al diavolo ogni due minuti, dice che siamo pazzi, che lei non ha fatto proprio niente di tutto quello di cui l'accusiamo... e questo sta sollevando in noi il dubbio che Kora sia sincera.
Anche Navarra ammette di non notare tracce di menzogne nelle sue parole... è come se avesse RIMOSSO l'accaduto... come se per lei non fosse mai successo...
Tuttavia ancora non possiamo esserne certi... così la teniamo chiusa nell'infermeria sorvegliata da Nina. Giù, di guardia al laboratorio ci sono Vov e Forges.
Quando Yama ha saputo cos'è successo ci ha biasimato per non averlo svegliato. Era nostro dovere farlo... cosa ci è saltato in mente di lasciarlo dormire?
Inutile stargli a spiegare che non ce ne siamo accorti...
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Girono 252
Giornata incolore. Nessuna novità.
Turni sorveglianza tranquilli e regolari.
Kora non si lamenta nemmeno più del trattamento ricevuto, forse comincia a ricordare qualcosa... fatto sta che è diventata improvvisamente troppo gentile. il che è sospetto perché lei non è stata MAI gentile. Dovrebbe farmi un certo effetto il pensiero di aver fatto sesso con una donna che ora è - probabilmente - posseduta, infetta o non so cosa.
Ma non è così. Non sento niente per lei.
Il mio cuore, la mia mente... appartengono a Nina ormai.
Giornata incolore. Nessuna novità.
Turni sorveglianza tranquilli e regolari.
Kora non si lamenta nemmeno più del trattamento ricevuto, forse comincia a ricordare qualcosa... fatto sta che è diventata improvvisamente troppo gentile. il che è sospetto perché lei non è stata MAI gentile. Dovrebbe farmi un certo effetto il pensiero di aver fatto sesso con una donna che ora è - probabilmente - posseduta, infetta o non so cosa.
Ma non è così. Non sento niente per lei.
Il mio cuore, la mia mente... appartengono a Nina ormai.
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Giorno 253
Terreno bruciato... ossa spezzate... pipistrelli in volo sopra cumuli di fango... vermi brulicanti dentro oscure cloache... braccia incrostate che tentano di uscire dal suolo in cui sono confinate... mani sfregiate che schizzano sangue nero nel cielo di fuoco, nel tentativo di afferrare
l'aria...
E poi mi sonos vegliato.
Gli incubi non ci lasciano.
Ieri sera ho preso cinque pillole. CINQUE.
Ho il terrore di trasformarmi di nuovo in un mostro. Non deve succedere. NON DEVE.
Piuttosto, mi ucciderò. E' una promessa che intendo mantenere.
Nina ha controllato la riserva di pillole oggi. Mi ha confidato che non crede che durerà fino al nostro arrivo su Nero. Almeno, se tutti continuiamo a prenderne più di tre a notte.
Secondo lei dovremmo considerare di diminuire le dosi... o rischiamo di non farcele bastare.
L'idea mi fa rabbrividire. Ne abbiamo parlato con gli altri e fatto un rapido calcolo, abbiamo stabilito che ne ce ne possiamo permettere massimo due per notte. TRE nei casi più gravi.
Reinberg ancora non si trova.
Dal laboratorio oggi, si sono levati di nuovo dei lamenti strazianti...
Sento che le cose stanno precipitando. Lo sento... e so di non poter far niente per evitarlo.
Terreno bruciato... ossa spezzate... pipistrelli in volo sopra cumuli di fango... vermi brulicanti dentro oscure cloache... braccia incrostate che tentano di uscire dal suolo in cui sono confinate... mani sfregiate che schizzano sangue nero nel cielo di fuoco, nel tentativo di afferrare
l'aria...
E poi mi sonos vegliato.
Gli incubi non ci lasciano.
Ieri sera ho preso cinque pillole. CINQUE.
Ho il terrore di trasformarmi di nuovo in un mostro. Non deve succedere. NON DEVE.
Piuttosto, mi ucciderò. E' una promessa che intendo mantenere.
Nina ha controllato la riserva di pillole oggi. Mi ha confidato che non crede che durerà fino al nostro arrivo su Nero. Almeno, se tutti continuiamo a prenderne più di tre a notte.
Secondo lei dovremmo considerare di diminuire le dosi... o rischiamo di non farcele bastare.
L'idea mi fa rabbrividire. Ne abbiamo parlato con gli altri e fatto un rapido calcolo, abbiamo stabilito che ne ce ne possiamo permettere massimo due per notte. TRE nei casi più gravi.
Reinberg ancora non si trova.
Dal laboratorio oggi, si sono levati di nuovo dei lamenti strazianti...
Sento che le cose stanno precipitando. Lo sento... e so di non poter far niente per evitarlo.
- MichailVov
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Giorno 254
Una traccia.
Yama è andato da Navarra oggi e gli ha mostrato qualcosa.
Il Mistico ha chiamato me e Forges e ha chiesto il nostro parere.
Yama era presente, ma non osava rivolgermi né parola né sguardo.
Nell'obitorio, dentro una delle bare ad espulsione, c'era del sangue.
"Potrebbe essere di Reinberg." Ha ipotizzato Forges. "Potrebbe essere il luogo dove si era nascosto. Qui non abbiamo certo guardato..."
Era vero.
Sarebbe stato un ottimo nascondiglio.
Ciò non toglieva che comunque ORA non c'era.
Abbiamo aperto le altre bare, con estrema cautela e pronti a tutto... ma Reinberg non stava da nessuna parte.
Ci siamo accordati per fare di nuovo il giro dell'astronave, ricontrollando anche i condotti d'aria e ogni altro pertugio.
A sera eravamo esausti ma pienamente convinti del fatto che Reinberg non fosse in quella zona dell'astronave.
"Non resta che il laboratorio." Ne aveva dedotto il comandante.
Per qualche motivo che ignoriamo, l'oscurità ha deciso che non era il momento per uscire. Questo significa che Kora e Maxwell non volevano far uscire la cosa-Nazoko che si celava nei laoratori... bensì volevano entrarvi!
Una traccia.
Yama è andato da Navarra oggi e gli ha mostrato qualcosa.
Il Mistico ha chiamato me e Forges e ha chiesto il nostro parere.
Yama era presente, ma non osava rivolgermi né parola né sguardo.
Nell'obitorio, dentro una delle bare ad espulsione, c'era del sangue.
"Potrebbe essere di Reinberg." Ha ipotizzato Forges. "Potrebbe essere il luogo dove si era nascosto. Qui non abbiamo certo guardato..."
Era vero.
Sarebbe stato un ottimo nascondiglio.
Ciò non toglieva che comunque ORA non c'era.
Abbiamo aperto le altre bare, con estrema cautela e pronti a tutto... ma Reinberg non stava da nessuna parte.
Ci siamo accordati per fare di nuovo il giro dell'astronave, ricontrollando anche i condotti d'aria e ogni altro pertugio.
A sera eravamo esausti ma pienamente convinti del fatto che Reinberg non fosse in quella zona dell'astronave.
"Non resta che il laboratorio." Ne aveva dedotto il comandante.
Per qualche motivo che ignoriamo, l'oscurità ha deciso che non era il momento per uscire. Questo significa che Kora e Maxwell non volevano far uscire la cosa-Nazoko che si celava nei laoratori... bensì volevano entrarvi!
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Giorno 255
L'eredità dell'Oscura Legione sarà l'atroce connubio di morte e sangue, condito da un pizzico di desolazione e da una massiccia dose di follia.
Questo pensiero è stato con me tutto il giorno fin dal risveglio... peraltro pessimo a causa del nuovo incubo di stanotte.
Inutile parlarne... dirò solo che il panorama non offriva altro che cadaveri putrescenti...
Detto questo, non mi sento di scrivere altro. Anche perché non c'è nulla da dire. Una brutta giornata. Pessimo umore generale.
L'eredità dell'Oscura Legione sarà l'atroce connubio di morte e sangue, condito da un pizzico di desolazione e da una massiccia dose di follia.
Questo pensiero è stato con me tutto il giorno fin dal risveglio... peraltro pessimo a causa del nuovo incubo di stanotte.
Inutile parlarne... dirò solo che il panorama non offriva altro che cadaveri putrescenti...
Detto questo, non mi sento di scrivere altro. Anche perché non c'è nulla da dire. Una brutta giornata. Pessimo umore generale.
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Giorno 256
Kora oggi ha parlato.
Ci ha chiamato a gran voce dicendo che voleva dirci tutto, che era stufa di stare chiusa in quella stanza... che voleva patteggiare.
Forges le ha promesso di farla uscire di lì a patto che dica la verità... e Kora sapeva bene che Navarra avrebbe potuto percepire eventuali menzogne.
Ma Kora ha detto la verità.
Eccola qui, parola per parola (più o meno):
"Il mio compito era quello di eseguire gli ordini di Maxwell. Maxwell prendeva ordini da qualcun altro, ma non so da chi. Dovevamo aprire la porta blindata. Maxwell doveva entrarvi, non so perché. Era il suo compito. Entrare in contatto con L'ENTITA' nella Reliquia Oscura. Credo dovesse in qualche modo studiarla... credo. Ora slegatemi, avanti. Faemi prendere aria! Qui si soffoca... vi prego! Ero pagata per questo... non sono pazza! E non sono pericolosa! Maxwell è morto... non ho più motivo di tradirvi! Liberatemi!"
Inutile dire che Forges non l'ha slegata - non erano questi i patti - limitandosi a farla uscire dall'infermeria. Abbiamo deciso che può restare fuori a patto che rimanga legata e resti a vista.
In questo modo non dovrebbe creare pericolo per nessuno.
Ora, resta una domanda: CHI DAVA GLI ORDINI A MAXWELL?
E soprattutto: KORA, DICE DAVVERO LA VERITA'?
Navarra sostiene di sì... eppure so che non ne è affatto convito, come non lo sono io. Più semplicemente, Kora non potrebbe aver scoperto un modo per eludere il controllo mentale del mistico?
Forse, con l'aiuto degli influssi dell'Oscura Simmetria...
Kora oggi ha parlato.
Ci ha chiamato a gran voce dicendo che voleva dirci tutto, che era stufa di stare chiusa in quella stanza... che voleva patteggiare.
Forges le ha promesso di farla uscire di lì a patto che dica la verità... e Kora sapeva bene che Navarra avrebbe potuto percepire eventuali menzogne.
Ma Kora ha detto la verità.
Eccola qui, parola per parola (più o meno):
"Il mio compito era quello di eseguire gli ordini di Maxwell. Maxwell prendeva ordini da qualcun altro, ma non so da chi. Dovevamo aprire la porta blindata. Maxwell doveva entrarvi, non so perché. Era il suo compito. Entrare in contatto con L'ENTITA' nella Reliquia Oscura. Credo dovesse in qualche modo studiarla... credo. Ora slegatemi, avanti. Faemi prendere aria! Qui si soffoca... vi prego! Ero pagata per questo... non sono pazza! E non sono pericolosa! Maxwell è morto... non ho più motivo di tradirvi! Liberatemi!"
Inutile dire che Forges non l'ha slegata - non erano questi i patti - limitandosi a farla uscire dall'infermeria. Abbiamo deciso che può restare fuori a patto che rimanga legata e resti a vista.
In questo modo non dovrebbe creare pericolo per nessuno.
Ora, resta una domanda: CHI DAVA GLI ORDINI A MAXWELL?
E soprattutto: KORA, DICE DAVVERO LA VERITA'?
Navarra sostiene di sì... eppure so che non ne è affatto convito, come non lo sono io. Più semplicemente, Kora non potrebbe aver scoperto un modo per eludere il controllo mentale del mistico?
Forse, con l'aiuto degli influssi dell'Oscura Simmetria...
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Giorno 257
Due pillole non sono sufficienti. Due pillole non bastano.
Stanotte ho sognato. Abbiamo sognato. Tutti. Sì, tutti...
Demoni, alati e striscianti... necromutanti, legionari benedetti, non-morti, orde di callstoniani, orde di pipistrelli-vampiro, orde di creature raggelanti... golem, templari, cairath... ogni genere di creatura senziente e non... che ci attaccavano... noi, sperduti nel deserto di roccia del pianeta Nero... e ci sbranavano, ci dilaniavano, ci squartavano... sputando nel vento le nostre carni sfilacciate...
Così cerco nelle mie tasche e guardo il flacone di pillole: ne conto dodici. Queste dovrebbero bastarmi sei giorni... poi ne prenderò un altro.
Non ce la faccio. Sento la mente vacillare, lo vedo da come scrivo...
Stanotte ne prenderò almeno tre. TRE.
Ah, Reinberg non si trova.
Forse è nel laboratorio.
Ma... l'ho già scritto ieri?
Ieri. Ieri Kora ha confessato. Nina dice che mente. Che mente in modo spudorato. E lei se ne intende. Lo so. E' bugiarda di professione... è una spia Bauhaus... e sa quando una persona - se è una donna poi! - mente...
Ma perché Navarra non l'ha percepito?
Due pillole non sono sufficienti. Due pillole non bastano.
Stanotte ho sognato. Abbiamo sognato. Tutti. Sì, tutti...
Demoni, alati e striscianti... necromutanti, legionari benedetti, non-morti, orde di callstoniani, orde di pipistrelli-vampiro, orde di creature raggelanti... golem, templari, cairath... ogni genere di creatura senziente e non... che ci attaccavano... noi, sperduti nel deserto di roccia del pianeta Nero... e ci sbranavano, ci dilaniavano, ci squartavano... sputando nel vento le nostre carni sfilacciate...
Così cerco nelle mie tasche e guardo il flacone di pillole: ne conto dodici. Queste dovrebbero bastarmi sei giorni... poi ne prenderò un altro.
Non ce la faccio. Sento la mente vacillare, lo vedo da come scrivo...
Stanotte ne prenderò almeno tre. TRE.
Ah, Reinberg non si trova.
Forse è nel laboratorio.
Ma... l'ho già scritto ieri?
Ieri. Ieri Kora ha confessato. Nina dice che mente. Che mente in modo spudorato. E lei se ne intende. Lo so. E' bugiarda di professione... è una spia Bauhaus... e sa quando una persona - se è una donna poi! - mente...
Ma perché Navarra non l'ha percepito?
Ultima modifica di MichailVov il 19/01/2004, 1:32, modificato 1 volta in totale.
- MichailVov
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Giorno 258
Oggi va meglio. Tre pillole mi fanno stare megio.
Ho come l'impressione che se ne prenderò ancora due, ritornerò in quello stato confusionale in cui mi sono trovato ieri.
Non me lo posso permettere.
Se sarà necessario, ne prenderò anche quattro, non m'importa se non basteranno... io non posso permettermi di impazzire.
NON POSSO.
Oggi Kora è andata fuori di testa... ha cominciato a urlare che moriremo tutti, che il nostro destino è segnato... che QUALCUNOha già deciso per noi... ma rifiuta di dirci CHI.
Oggi ho di nuovo sorpreso Yama ad allenarsi per i corridoi.
E' così concentrato e determinato quando si muove... ripenso alle parole di Navarra e capisco, almeno credo, di essere io il suo immaginario nemico.
Mi dovò decidere a parlargli... ma non ancora.
Non penso di essere pronto. E non lo è lui.
Soprattutto non lo è lui.
Oggi va meglio. Tre pillole mi fanno stare megio.
Ho come l'impressione che se ne prenderò ancora due, ritornerò in quello stato confusionale in cui mi sono trovato ieri.
Non me lo posso permettere.
Se sarà necessario, ne prenderò anche quattro, non m'importa se non basteranno... io non posso permettermi di impazzire.
NON POSSO.
Oggi Kora è andata fuori di testa... ha cominciato a urlare che moriremo tutti, che il nostro destino è segnato... che QUALCUNOha già deciso per noi... ma rifiuta di dirci CHI.
Oggi ho di nuovo sorpreso Yama ad allenarsi per i corridoi.
E' così concentrato e determinato quando si muove... ripenso alle parole di Navarra e capisco, almeno credo, di essere io il suo immaginario nemico.
Mi dovò decidere a parlargli... ma non ancora.
Non penso di essere pronto. E non lo è lui.
Soprattutto non lo è lui.
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Giorno 259
Penso di aver capito.
Quello che si cela nel laboratorio... che chiamerò NAZOKO, per comodità... si nutre della morte per accrescere la propria forza.
Pre questo Reinberg ha portato il corpo di Maxwell nel laboratorio... e non solo. Credo che lo stesso Reinberg ormai non esista più, se non come parte di Nazoko.
Era forse questo il motivo per cui Maxwell voleva entrare spontaneamente là dentro? Per consegnarsi a Nazoko? Nel momento in cui è stato infettato, è stato pilotato - come pure Kora - al fine di sacrificarsi per accrescere il potere di Nazoko? Ed è dunque lo stesso Nazoko quel qualcuno che dava gli ordini a Maxwell?
Tante domande senza risposta.
E intanto stanotte, nonostante le tre pillole, ho sognato...
Penso di aver capito.
Quello che si cela nel laboratorio... che chiamerò NAZOKO, per comodità... si nutre della morte per accrescere la propria forza.
Pre questo Reinberg ha portato il corpo di Maxwell nel laboratorio... e non solo. Credo che lo stesso Reinberg ormai non esista più, se non come parte di Nazoko.
Era forse questo il motivo per cui Maxwell voleva entrare spontaneamente là dentro? Per consegnarsi a Nazoko? Nel momento in cui è stato infettato, è stato pilotato - come pure Kora - al fine di sacrificarsi per accrescere il potere di Nazoko? Ed è dunque lo stesso Nazoko quel qualcuno che dava gli ordini a Maxwell?
Tante domande senza risposta.
E intanto stanotte, nonostante le tre pillole, ho sognato...
- MichailVov
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Giorno 260
E' successo. Oggi è successo il peggio... la cosa peggiore che poteva succedere. E' successa. Non oso neanche scriverlo... non sto impazzendo, non sto impazzendo... ma succederà. Se non da domani, presto... molto presto, succederà.
L'infermeria.
Le scorte di flaconi con le pillole.
Bruciato.
Tutto bruciato.
Kora Parker, che sia maledetta in eterno!
Siamo stati svegliati dall'allarme antincendio stanotte... e siamo corsi a vedere: l'infermeria stava bruciando tra le fiamme e Kora... Kora ardeva insieme ad essa ridendo, gridando... e le parole che le uscivano erano parole folli... che inneggiavano Muawijhe e l'orda dei legionari urlanti...
Yama ed io abbiamo fatto irruzione per primi, arrivando agli estintori e cercando di sedare l'incendio prima che fosse troppo tardi... ma con scarsi risultati.
Kora è morta semi-carbonizzata, gli armadi con le scorte di medicinali sono bruciati... non si è salvato niente, ad eccezione dell'armadietto in amianto in cui sono rinchiusi tutta una serie di antibiotici, sieri contro i veleni, garze e cerotti e una piccolissima scorta di medicinali comuni tra cui due flaconi di pillole contro l'insonnia... che però non ci basteranno neanche per dieci giorni.
E' il caos.
Tutti noi lo sappiamo.
Mentre eravamo dentro, in mezzo alle fiamme, ho intercettato lo sguardo di Yama. Per un attimo mi è parso lo Yama di sempre... mi guardava come se mi considerasse suo amico, come se fossi un suo alleato in quel momento... ma è durato molto poco. Subito dopo il suo sguardo è tornato ad essere gelido.
E vi ho letto la consapevolezza che il passato... presto tornerà a ripetersi... e quando succederà, che lo Spirito di Nathaniel ci aiuti!
E' successo. Oggi è successo il peggio... la cosa peggiore che poteva succedere. E' successa. Non oso neanche scriverlo... non sto impazzendo, non sto impazzendo... ma succederà. Se non da domani, presto... molto presto, succederà.
L'infermeria.
Le scorte di flaconi con le pillole.
Bruciato.
Tutto bruciato.
Kora Parker, che sia maledetta in eterno!
Siamo stati svegliati dall'allarme antincendio stanotte... e siamo corsi a vedere: l'infermeria stava bruciando tra le fiamme e Kora... Kora ardeva insieme ad essa ridendo, gridando... e le parole che le uscivano erano parole folli... che inneggiavano Muawijhe e l'orda dei legionari urlanti...
Yama ed io abbiamo fatto irruzione per primi, arrivando agli estintori e cercando di sedare l'incendio prima che fosse troppo tardi... ma con scarsi risultati.
Kora è morta semi-carbonizzata, gli armadi con le scorte di medicinali sono bruciati... non si è salvato niente, ad eccezione dell'armadietto in amianto in cui sono rinchiusi tutta una serie di antibiotici, sieri contro i veleni, garze e cerotti e una piccolissima scorta di medicinali comuni tra cui due flaconi di pillole contro l'insonnia... che però non ci basteranno neanche per dieci giorni.
E' il caos.
Tutti noi lo sappiamo.
Mentre eravamo dentro, in mezzo alle fiamme, ho intercettato lo sguardo di Yama. Per un attimo mi è parso lo Yama di sempre... mi guardava come se mi considerasse suo amico, come se fossi un suo alleato in quel momento... ma è durato molto poco. Subito dopo il suo sguardo è tornato ad essere gelido.
E vi ho letto la consapevolezza che il passato... presto tornerà a ripetersi... e quando succederà, che lo Spirito di Nathaniel ci aiuti!
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Giorno 261
Abbiamo fatto una stima delle scorte residue di pillole per l’insonnia. Abbiamo raccolto in tutto, compresi quelli in possesso di ognuno di noi, OTTO flaconi per un totale di duecento pillole, che divise per sei, quanti siamo noi, fanno 33 pillole a testa da ora fino ad esaurimento.
Questo significa che NON potremo assolutamente prenderne più di una a notte o non riusciremo a farcele bastare… almeno fino al nostro arrivo su Nero. Poi… sarà il buio totale.
Gli animi sono stati pessimi per tutto il giorno.
Dai laboratori si sono levati strani suoni… non più lamenti quanto qualcosa di più forte… come se qualcuno inneggiasse alla vittoria… che ora sa essere più vicina.
Intanto stanotte, nonostante abbia preso DUE pillole, ho avuto un altro incubo.
Giorno 263
Maledetta puttana schifosa! Kora Parker ci ha sfottuto tutti quanti…
Danza a braccetto con i morti… ci sputa in faccia il suo rancore… ci ha condannato alla dannazione… bastarda! Che tu sia dannata insieme ai demoni oscuri!
Le pillole… le dannate pillole… la scorta nell’armadietto d’amianto…NON SONO contro l’insonnia… Kora deve averle sostituite… con ben altro. Con dei sonniferi… SONNIFERI!!!
Abbiamo dormito tutti profondamente per quattordici ore ieri notte… svegliandoci nel primo pomeriggio di ieri… scossi dal terrore che aleggiava nei nostri incubi… divorati dalla visione del nostro destino… un concentrato di carne maciullata sotto gli artigli di mostri insaziabili…tormentati dall’amara consapevolezza che moriremo… che MORIREMO TUTTI!
Al risveglio la stanza appariva ai miei occhi come un sogno contorto… le pareti di gomma si flettevano cercando di sfuggirmi, il letto sussultava sotto di me e l’aria stessa sembrava soffocarmi…allora ho cercato… ho cercato il mio vecchio flacone… quello che sapevo essere buono… non so come sono riuscito a “connettere”, come sono riuscito a capire che dovevo prendere quello e non l’altro… NON L’ALTRO… e ho preso tre pasticche, tutte insieme…
Un quarto d’ora dopo ero tornato in me.
Sono uscito dalla cabina, preoccupato per la sorte dei miei compagni…
Appena ho messo piedi in corridoio, mi sono arrivate le prime grida.
Erano sparse… così ho dovuto bussare a tutte le porte urlando di aprire… di farmi entrare.
Sentivo urlare… ma nessuno veniva ad aprirmi…
Mi sono messo dietro la porta di Nina bussando come un pazzo, gridando forte il suo nome…
L’ho sentita, urlare… pronunciare il mio nome!
Ho preso la pistola e l’ho puntata contro il quadro elettrico, poi ho premuto il grilletto.
Il quadro è esploso in una miriade di scintille e la porta si è aperta automaticamente.
Nina era appollaiata sopra il letto, completamente nuda…con le gambe insanguinate e un coltello stretto in pugno. Aveva la lama appoggiata alla bocca e la stava leccando con la lingua…
Quando mi ha visto, i suoi occhi erano velati da una patina trasparente… ha sorriso, per niene sorpresa di vedermi.
“Bryan” mi ha detto, del tutto a suo agio ”Vuoi assaggiare?”
Le sono andato incontro… sentivo le lacrime premere per schizzarmi fuori dagli occhi amare e veementi… ma le ho trattenute, come ho trattenuto l’esplosione che stava per devastarmi il cuore… e le ho strappato il coltello dalle mani, l’ho bloccata sul letto, senza che lei opponesse alcuna resistenza, e le ho cacciato in bocca tre pillole, costringendola ad ingoiarle.
Da qualche parte nell’astronave riecheggiavano le urla dei miei compagni deliranti…
Mentre Nina si riprendeva, mi sono precipitato nel corridoio.
Ho trovato Michail Vov, barcollante fuori della sua camera, che avanzava verso di me con due profonde occhiaie e uno sfregio sulla guancia.
“Che diavolo mi sta succedendo?” E’ riuscito a biascicare… al che mi sono reso contro che in una mano stringeva un pugnale. L’altra mano era invece serrata sul polso del braccio armato e dall’espressione contratta del suo volto capivo che stava lottando con se stesso per non compiere gesti insani.
Sono corso da lui e gli ho teso due pasticche, nella speranza che fossero sufficienti a farlo riprendere, giacché si stava dimostrando forte abbastanza da contrastare da solo gli incubi che lo attanagliavano.
Vov ha afferrato le pillole e le ha ingoiate rapidamente, tornando a tenersi il braccio armato come se temesse di non controllarlo.
“Vai dagli altri!” Mi ha detto con evidente apprensione. “Presto! Fra un attimo ti raggiungo…”
Le urla riecheggiavano per tutto il corridoio.
Non capivo da dove provenissero… poi ho notato che una cabina era aperta: quella di Yama Watanabe. Mi sono catapultato dentro, ma non c’era nessuno.
Sono uscito e sono andato a bussare a quella del comandante.
Nessuna risposta…
“Bryan!”
La voce di Navarra, alle mie spalle, mi ha fatto fare un balzo.
Mi sono voltato… e lui era lì, in piedi e in perfetta salute.
“Apri, coraggio!”
Un grido terrificante si è levato al di là della porta del comandante.
“Forges!” Ho urlato, facendo saltare il quadro elettrico di apertura con due colpi.
La porta si è spalancata.
Martin Forges era sul letto… legato mani e piedi…e urlava.
Gridava imprecazioni, frasi senza senso, parole sconnesse e offensive nei riguardi di Yama Watanabe, seduto su una sedia accanto al letto con le gambe incrociate e l’aria tranquilla.
“Yama!” Ero sconcertato. “Che cosa hai fatto?”
Il Jito mi ha rivolto un’occhiata infuocata.
“Gli ho salvato la vita.” Mi ha risposto, gettando ai miei piedi un pugnale insanguinato. “Stava cercando di uccidersi.”
Sono andato fino al letto e ho visto il collo di Forges bagnato di sangue, la gola solcata da un taglio lungo ma superficiale…
“L’ho fermato appena in tempo.” Ha aggiunto Yama alzandosi di scatto. “O pensavi di essere l’unico eroe a bordo, Bryan?”
Ci siamo fissati a lungo… sentivo il suo odio schiacciarmi… la sua anima predominare sulla mia… era come se stesse mettendo a nudo i miei sentimenti per mostrarmi che ero più debole di lui…
“L’importante è che siamo tutti vivi.” Ho tenuto a precisare. “Non sono un eroe, non più di quanto lo sia tu o chiunque di noi a bordo.”
Yama mi ha rivolto una smorfia di disprezzo.
“Ma che belle parole…”
Poi si è voltato ed è uscito dalla cabina.
Dietro di me c’erano tutti: Navarra, Vov e Nina.
Ho preso due pasticche e le ho fatte ingoiare a forza al comandante.
Da allora nessuno di noi ha più dormito.
Siamo tutti lucidi ora e sappiamo che l’incendio all’infermeria ideato da Kora – o da chi glielo ha ordinato – non era che una messinscena per distrarci dal vero scopo… ovvero sostituire le pillole per l’insonnia con dei sonniferi… apparentemente simili all’aspetto, ma completamente diverse negli effetti…
Kora sapeva che l’armadietto in amianto avrebbe resistito all’incendio… e ha predisposto tutto affinché quella che avremmo creduto essere la nostra unica salvezza si sarebbe rivelata come un’autentica condanna…
Giorno 264
Due pillole per dormire… gli incubi non sono stati cacciati, ma al risveglio non avevamo visioni, né allucinazioni… così è trascorso un altro giorno. Domani faremo la prova con una sola pillola… e speriamo bene. Ci siamo accordati affinché uno di noi ne continui a prenderne due in modo da controllare gli altri. Abbiamo estratto a sorte… ed è uscito il mio nome.
Nina e il comandante hanno cambiato cabina, dato che le loro non possono più chiudersi a causa del quadro elettrico rotto. Inoltre abbiamo perquisito con attenzione l’interno di ogni stanza in modo da esser certi che non ci siano armi che possano usare per farsi del male.
Spero soltanto che una pillola possa preservarci dalla follia…
Giorno 265
Non è andata molto bene…
Per la verità, non è andata bene per niente. Mentre facevo la ronda in corridoio stanotte, li sentivo agitasi nel sonno, parlare in una lingua incomprensibile, gridare… chiamare il nome di Muahwijhe!!!
Non sono mai entrato a vedere cosa succedeva anche perché l’agitazione non era così forte da essere preoccupante e le grida non erano portate all’estremo come l’altra notte…
Tuttavia questa mattina erano quasi tutti in un brutto stato confusionale.
Specialmente Nina… aveva la stessa espressione vuota di due notti fa.
Chi sembrava aver resistito meglio era Navarra… appariva fresco come una rosa, come se non avesse avuto affatto incubi… ma sogni di campi in fiore e bimbi felici…
Eppure sapevo che non era così…
Tuttavia la sua psiche era forte e riusciva a comunicarmi sicurezza… una sicurezza che sapevo di non avere e che pure infondeva in me e negli altri la forza per sopportare tutto questo…
Michail Vov e Yama erano avvolti in un silenzio innaturale. Sapevo che avevano attraversato l’inferno, come tutti noi, ma sembravano quanto meno aver incassato meglio di altri il colpo.
A stare peggio di tutti era Martin Forges. Il comandante era stravolto… continuava a dire di aver camminato affianco ai legionari urlanti di Muawijhe e di aver brindato col sangue assieme ai più truci seguaci di Demnogonis… ripeteva che non doveva bere il sangue, perché sarebbe impazzito… e nel dire questo appariva più folle che mai…
Decisamente, una pillola per lui non può bastare. E nemmeno per Nina…
Giorno 266
"Come il bruco muta per divenir farfalla così alla nostra morte noi muteremo per diventare qualcosa di più alto ed elevato… spiritualmente”
Così Navarra oggi ha cercato di prepararci al nostro destino… ha tenuto una vera e propria lezione sulla morte, su quello che significherà… su come dovremo affrontarla, senza paura ma con onore… a testa alta, senza temere alcun male…
E’ stata una giornata importante, che ci ha fatto sentire più uniti… legandoci in modo indissolubile… forse perché ogni giorno che ci avviciniamo a Nero è un giorno in più verso la morte… e sebbene manchi poco più di un mese, la scarsità delle pillole rende questo tempo allo stesso tempo breve ed infinito…
Giorno 267
Ho cercato di parlare con Yama oggi. Inutilmente. Mi ha evitato accuratamente dicendo che non ha nulla da dirmi. Sembra che prendere una sola pillola per notte non sia poi così tremendo… stanotte ho sognato ma al risveglio non ricordavo quasi nulla.
Nina e Martin Forges continuano la terapia con due pasticche e il risultato sembra essere ugualmente positivo. Speriamo che duri…
Giorno 268
Oggi stavo parlando con Vov. Ero curioso di sapere quale fosse il suo ruolo nella missione di salvataggio, dato che a quanto avevo capito, era un mercenario di professione.
Si è quasi offeso quando ho detto questo, sottolineando che un mercenario è paragonabile a un Pirata dello Spazio, mentre lui ama definirsi un Indipendente, un uomo senza legami che agisce dietro lauto compenso ma che – e questo ha voluto ribadirlo chiaramente – non ucciderebbe mai sua madre neanche se ben pagato!
I patti con l’Alleanza erano questi: lui avrebbe aiutato Forges e i superstiti della Croce del Nord ad arrivare su Nero e il suo conto in banca sarebbe raddoppiato. Se poi avessero anche richiuso il Sigillo Oscuro, il conto sarebbe triplicato…
La prospettiva lo aveva convinto ad accettare, nonostante una vocina nella testa gli suggerisse che sarebbe stato un pazzo a farlo.
Mentre parlavamo di queste cose è emerso Yama dall’ombra del corridoio.
“Il denaro non comprerà le vostre vite.” Ha detto con aria solenne. “Semmai le condannerà alla dannazione eterna!”
Stanco delle sue parole sempre così ermetiche e allo stesso tempo strafottenti, l’ho preso da parte dicendogli che non volevo continuare così… che desideravo parlare con lui.
Ancora una volta mi ha snobbato… ma stavolta ha detto qualcosa… qualcosa che mi ha messo il gelo addosso.
“Se tu avessi passato quello che ho passato io… se fossi stato mangiato da me... avresti il coraggio che ho io di guardarti negli occhi?”
Poi se n’è andato, lasciandomi solo con la risposta che si agitava dentro di me come una trappola:
“NO, TI AVREI UCCISO PIUTTOSTO...”
Abbiamo fatto una stima delle scorte residue di pillole per l’insonnia. Abbiamo raccolto in tutto, compresi quelli in possesso di ognuno di noi, OTTO flaconi per un totale di duecento pillole, che divise per sei, quanti siamo noi, fanno 33 pillole a testa da ora fino ad esaurimento.
Questo significa che NON potremo assolutamente prenderne più di una a notte o non riusciremo a farcele bastare… almeno fino al nostro arrivo su Nero. Poi… sarà il buio totale.
Gli animi sono stati pessimi per tutto il giorno.
Dai laboratori si sono levati strani suoni… non più lamenti quanto qualcosa di più forte… come se qualcuno inneggiasse alla vittoria… che ora sa essere più vicina.
Intanto stanotte, nonostante abbia preso DUE pillole, ho avuto un altro incubo.
Giorno 263
Maledetta puttana schifosa! Kora Parker ci ha sfottuto tutti quanti…
Danza a braccetto con i morti… ci sputa in faccia il suo rancore… ci ha condannato alla dannazione… bastarda! Che tu sia dannata insieme ai demoni oscuri!
Le pillole… le dannate pillole… la scorta nell’armadietto d’amianto…NON SONO contro l’insonnia… Kora deve averle sostituite… con ben altro. Con dei sonniferi… SONNIFERI!!!
Abbiamo dormito tutti profondamente per quattordici ore ieri notte… svegliandoci nel primo pomeriggio di ieri… scossi dal terrore che aleggiava nei nostri incubi… divorati dalla visione del nostro destino… un concentrato di carne maciullata sotto gli artigli di mostri insaziabili…tormentati dall’amara consapevolezza che moriremo… che MORIREMO TUTTI!
Al risveglio la stanza appariva ai miei occhi come un sogno contorto… le pareti di gomma si flettevano cercando di sfuggirmi, il letto sussultava sotto di me e l’aria stessa sembrava soffocarmi…allora ho cercato… ho cercato il mio vecchio flacone… quello che sapevo essere buono… non so come sono riuscito a “connettere”, come sono riuscito a capire che dovevo prendere quello e non l’altro… NON L’ALTRO… e ho preso tre pasticche, tutte insieme…
Un quarto d’ora dopo ero tornato in me.
Sono uscito dalla cabina, preoccupato per la sorte dei miei compagni…
Appena ho messo piedi in corridoio, mi sono arrivate le prime grida.
Erano sparse… così ho dovuto bussare a tutte le porte urlando di aprire… di farmi entrare.
Sentivo urlare… ma nessuno veniva ad aprirmi…
Mi sono messo dietro la porta di Nina bussando come un pazzo, gridando forte il suo nome…
L’ho sentita, urlare… pronunciare il mio nome!
Ho preso la pistola e l’ho puntata contro il quadro elettrico, poi ho premuto il grilletto.
Il quadro è esploso in una miriade di scintille e la porta si è aperta automaticamente.
Nina era appollaiata sopra il letto, completamente nuda…con le gambe insanguinate e un coltello stretto in pugno. Aveva la lama appoggiata alla bocca e la stava leccando con la lingua…
Quando mi ha visto, i suoi occhi erano velati da una patina trasparente… ha sorriso, per niene sorpresa di vedermi.
“Bryan” mi ha detto, del tutto a suo agio ”Vuoi assaggiare?”
Le sono andato incontro… sentivo le lacrime premere per schizzarmi fuori dagli occhi amare e veementi… ma le ho trattenute, come ho trattenuto l’esplosione che stava per devastarmi il cuore… e le ho strappato il coltello dalle mani, l’ho bloccata sul letto, senza che lei opponesse alcuna resistenza, e le ho cacciato in bocca tre pillole, costringendola ad ingoiarle.
Da qualche parte nell’astronave riecheggiavano le urla dei miei compagni deliranti…
Mentre Nina si riprendeva, mi sono precipitato nel corridoio.
Ho trovato Michail Vov, barcollante fuori della sua camera, che avanzava verso di me con due profonde occhiaie e uno sfregio sulla guancia.
“Che diavolo mi sta succedendo?” E’ riuscito a biascicare… al che mi sono reso contro che in una mano stringeva un pugnale. L’altra mano era invece serrata sul polso del braccio armato e dall’espressione contratta del suo volto capivo che stava lottando con se stesso per non compiere gesti insani.
Sono corso da lui e gli ho teso due pasticche, nella speranza che fossero sufficienti a farlo riprendere, giacché si stava dimostrando forte abbastanza da contrastare da solo gli incubi che lo attanagliavano.
Vov ha afferrato le pillole e le ha ingoiate rapidamente, tornando a tenersi il braccio armato come se temesse di non controllarlo.
“Vai dagli altri!” Mi ha detto con evidente apprensione. “Presto! Fra un attimo ti raggiungo…”
Le urla riecheggiavano per tutto il corridoio.
Non capivo da dove provenissero… poi ho notato che una cabina era aperta: quella di Yama Watanabe. Mi sono catapultato dentro, ma non c’era nessuno.
Sono uscito e sono andato a bussare a quella del comandante.
Nessuna risposta…
“Bryan!”
La voce di Navarra, alle mie spalle, mi ha fatto fare un balzo.
Mi sono voltato… e lui era lì, in piedi e in perfetta salute.
“Apri, coraggio!”
Un grido terrificante si è levato al di là della porta del comandante.
“Forges!” Ho urlato, facendo saltare il quadro elettrico di apertura con due colpi.
La porta si è spalancata.
Martin Forges era sul letto… legato mani e piedi…e urlava.
Gridava imprecazioni, frasi senza senso, parole sconnesse e offensive nei riguardi di Yama Watanabe, seduto su una sedia accanto al letto con le gambe incrociate e l’aria tranquilla.
“Yama!” Ero sconcertato. “Che cosa hai fatto?”
Il Jito mi ha rivolto un’occhiata infuocata.
“Gli ho salvato la vita.” Mi ha risposto, gettando ai miei piedi un pugnale insanguinato. “Stava cercando di uccidersi.”
Sono andato fino al letto e ho visto il collo di Forges bagnato di sangue, la gola solcata da un taglio lungo ma superficiale…
“L’ho fermato appena in tempo.” Ha aggiunto Yama alzandosi di scatto. “O pensavi di essere l’unico eroe a bordo, Bryan?”
Ci siamo fissati a lungo… sentivo il suo odio schiacciarmi… la sua anima predominare sulla mia… era come se stesse mettendo a nudo i miei sentimenti per mostrarmi che ero più debole di lui…
“L’importante è che siamo tutti vivi.” Ho tenuto a precisare. “Non sono un eroe, non più di quanto lo sia tu o chiunque di noi a bordo.”
Yama mi ha rivolto una smorfia di disprezzo.
“Ma che belle parole…”
Poi si è voltato ed è uscito dalla cabina.
Dietro di me c’erano tutti: Navarra, Vov e Nina.
Ho preso due pasticche e le ho fatte ingoiare a forza al comandante.
Da allora nessuno di noi ha più dormito.
Siamo tutti lucidi ora e sappiamo che l’incendio all’infermeria ideato da Kora – o da chi glielo ha ordinato – non era che una messinscena per distrarci dal vero scopo… ovvero sostituire le pillole per l’insonnia con dei sonniferi… apparentemente simili all’aspetto, ma completamente diverse negli effetti…
Kora sapeva che l’armadietto in amianto avrebbe resistito all’incendio… e ha predisposto tutto affinché quella che avremmo creduto essere la nostra unica salvezza si sarebbe rivelata come un’autentica condanna…
Giorno 264
Due pillole per dormire… gli incubi non sono stati cacciati, ma al risveglio non avevamo visioni, né allucinazioni… così è trascorso un altro giorno. Domani faremo la prova con una sola pillola… e speriamo bene. Ci siamo accordati affinché uno di noi ne continui a prenderne due in modo da controllare gli altri. Abbiamo estratto a sorte… ed è uscito il mio nome.
Nina e il comandante hanno cambiato cabina, dato che le loro non possono più chiudersi a causa del quadro elettrico rotto. Inoltre abbiamo perquisito con attenzione l’interno di ogni stanza in modo da esser certi che non ci siano armi che possano usare per farsi del male.
Spero soltanto che una pillola possa preservarci dalla follia…
Giorno 265
Non è andata molto bene…
Per la verità, non è andata bene per niente. Mentre facevo la ronda in corridoio stanotte, li sentivo agitasi nel sonno, parlare in una lingua incomprensibile, gridare… chiamare il nome di Muahwijhe!!!
Non sono mai entrato a vedere cosa succedeva anche perché l’agitazione non era così forte da essere preoccupante e le grida non erano portate all’estremo come l’altra notte…
Tuttavia questa mattina erano quasi tutti in un brutto stato confusionale.
Specialmente Nina… aveva la stessa espressione vuota di due notti fa.
Chi sembrava aver resistito meglio era Navarra… appariva fresco come una rosa, come se non avesse avuto affatto incubi… ma sogni di campi in fiore e bimbi felici…
Eppure sapevo che non era così…
Tuttavia la sua psiche era forte e riusciva a comunicarmi sicurezza… una sicurezza che sapevo di non avere e che pure infondeva in me e negli altri la forza per sopportare tutto questo…
Michail Vov e Yama erano avvolti in un silenzio innaturale. Sapevo che avevano attraversato l’inferno, come tutti noi, ma sembravano quanto meno aver incassato meglio di altri il colpo.
A stare peggio di tutti era Martin Forges. Il comandante era stravolto… continuava a dire di aver camminato affianco ai legionari urlanti di Muawijhe e di aver brindato col sangue assieme ai più truci seguaci di Demnogonis… ripeteva che non doveva bere il sangue, perché sarebbe impazzito… e nel dire questo appariva più folle che mai…
Decisamente, una pillola per lui non può bastare. E nemmeno per Nina…
Giorno 266
"Come il bruco muta per divenir farfalla così alla nostra morte noi muteremo per diventare qualcosa di più alto ed elevato… spiritualmente”
Così Navarra oggi ha cercato di prepararci al nostro destino… ha tenuto una vera e propria lezione sulla morte, su quello che significherà… su come dovremo affrontarla, senza paura ma con onore… a testa alta, senza temere alcun male…
E’ stata una giornata importante, che ci ha fatto sentire più uniti… legandoci in modo indissolubile… forse perché ogni giorno che ci avviciniamo a Nero è un giorno in più verso la morte… e sebbene manchi poco più di un mese, la scarsità delle pillole rende questo tempo allo stesso tempo breve ed infinito…
Giorno 267
Ho cercato di parlare con Yama oggi. Inutilmente. Mi ha evitato accuratamente dicendo che non ha nulla da dirmi. Sembra che prendere una sola pillola per notte non sia poi così tremendo… stanotte ho sognato ma al risveglio non ricordavo quasi nulla.
Nina e Martin Forges continuano la terapia con due pasticche e il risultato sembra essere ugualmente positivo. Speriamo che duri…
Giorno 268
Oggi stavo parlando con Vov. Ero curioso di sapere quale fosse il suo ruolo nella missione di salvataggio, dato che a quanto avevo capito, era un mercenario di professione.
Si è quasi offeso quando ho detto questo, sottolineando che un mercenario è paragonabile a un Pirata dello Spazio, mentre lui ama definirsi un Indipendente, un uomo senza legami che agisce dietro lauto compenso ma che – e questo ha voluto ribadirlo chiaramente – non ucciderebbe mai sua madre neanche se ben pagato!
I patti con l’Alleanza erano questi: lui avrebbe aiutato Forges e i superstiti della Croce del Nord ad arrivare su Nero e il suo conto in banca sarebbe raddoppiato. Se poi avessero anche richiuso il Sigillo Oscuro, il conto sarebbe triplicato…
La prospettiva lo aveva convinto ad accettare, nonostante una vocina nella testa gli suggerisse che sarebbe stato un pazzo a farlo.
Mentre parlavamo di queste cose è emerso Yama dall’ombra del corridoio.
“Il denaro non comprerà le vostre vite.” Ha detto con aria solenne. “Semmai le condannerà alla dannazione eterna!”
Stanco delle sue parole sempre così ermetiche e allo stesso tempo strafottenti, l’ho preso da parte dicendogli che non volevo continuare così… che desideravo parlare con lui.
Ancora una volta mi ha snobbato… ma stavolta ha detto qualcosa… qualcosa che mi ha messo il gelo addosso.
“Se tu avessi passato quello che ho passato io… se fossi stato mangiato da me... avresti il coraggio che ho io di guardarti negli occhi?”
Poi se n’è andato, lasciandomi solo con la risposta che si agitava dentro di me come una trappola:
“NO, TI AVREI UCCISO PIUTTOSTO...”
- MichailVov
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Giorno 269
Percepisco vibrazioni di epoche remote... un salto nell'abisso, una valanga di roccia sulla testa... il sangue dentro gli occhi, il sapore di morte sulla lingua... la sete, la fame... il desiderio... la caccia...teste mozzate da spade scintillanti, proiettili che fischiano nell'aria rarefatta di Nero... occhi gialli che mi seguono... mi osservano...Nina che mi abbraccia... e il suo volto... una maschera di decomposizione... vermi che brulicano sulla sua pelle di seta divenuta corteccia... la corruzione che corrompe l'anima... la sua, la mia... la nostra... e la risata di Demnogonis, eterna e instancabile... ci deride. Nel buio... ci uccide.
Ho aperto gli occhi.
Sentivo distintamente qualcosa di diverso... sentivo che non ero più io...
Dentro di me, in fondo all'anima... stavo cambiando.
Tutti noi stiamo cambiando... gli incubi ci stanno trascinando nell'oblio dell'Oscura Simmetria... ci cattureranno cuore e mente e ci trasformeranno in Male puro...
Percepisco vibrazioni di epoche remote... un salto nell'abisso, una valanga di roccia sulla testa... il sangue dentro gli occhi, il sapore di morte sulla lingua... la sete, la fame... il desiderio... la caccia...teste mozzate da spade scintillanti, proiettili che fischiano nell'aria rarefatta di Nero... occhi gialli che mi seguono... mi osservano...Nina che mi abbraccia... e il suo volto... una maschera di decomposizione... vermi che brulicano sulla sua pelle di seta divenuta corteccia... la corruzione che corrompe l'anima... la sua, la mia... la nostra... e la risata di Demnogonis, eterna e instancabile... ci deride. Nel buio... ci uccide.
Ho aperto gli occhi.
Sentivo distintamente qualcosa di diverso... sentivo che non ero più io...
Dentro di me, in fondo all'anima... stavo cambiando.
Tutti noi stiamo cambiando... gli incubi ci stanno trascinando nell'oblio dell'Oscura Simmetria... ci cattureranno cuore e mente e ci trasformeranno in Male puro...