SOTTO IL SEGNO DI DEMNOGONIS

[MichailVov]

NINA NEMEC
Seduta di fronte alla scrivania di Franz Schoemberg non so che dire.
Franz è una persona sgradevole, grosso e robusto, due occhi sadici e una barba riccia gli incorniciano il volto scaltro sopra la divisa da Maresciallo.
Sono qui gia da un po' e i suoi occhi guizzano dalla scheda che ha tra le mani alla mia scollatura.
-Agente Nemec – dice a un tratto con quella sua voce baritonale – non mi dilungherò né cercherò di addolcirle la pillola.
-Si signore. – Rispondo come un’automa.
-Lei ha fatto grandi cose sulla Croce del Nord… ma dal suo ritorno è caduta molto in basso e non sto a dirle quanto abbia faticato per convincere chi di dovere a darle un’altra chance.
-Grazie signore.
-Non si azzardi a ringraziarmi. Non ne avrà nessuna voglia, quando le dirò per cosa è stata scelta!
La pausa che segue mi appare interminabile...

[Blitzer]

Capo pattuglia Friedrich Weimar

è vero che il turno è cominciato da nemmeno un quarto d'ora, ma che calma, meno male che questa era una "zona movimentata"

-La vedo pensieroso, signore.

Sahar, giovane e sopratutto una recluta...quanto è che sarà nella polizia? tre mesi? bha, come vola il tempo...già sono proprio tre mesi che è nella mia pattuglia.
-No Sahar, tengo solo gli occhi aperti, fai lo stesso.
Mh, forse l'ho stroncato troppo duramente, infondo è giovane, si vede che ha entusiasmo...non mi sembra permaloso, su Friedrich, ora tieni tu gli occhi aperti.

squadrò il vicolo lastricato di pietra scura che sembrava essere meno illuminato di quanto non lo fosse in realtà.

[MichailVov]

Nina Nemec
Le parole di Franz mi bruciano ancora dentro... quello che mi ha detto, la mia missione... è veramente allucinante... un'allucinazine a occhi aperti... l'ennesima, dopo l'influenza di Muawijhe.
Ora... Demnogonis!

In macchina le luci della strada scorrono veloci, la gente appare e scompare sotto la mia vista... ma infondo neanche la vedo.
Il mio pensiero va unicamente a Bryan.
L'ho visto, ne sono sicura... all'angolo di una strada in un giorno di pioggia... ma lui è morto.
Morto.
Su Nero... e non può essere tornato.
Non può.

Scendo dall'auto, il locale da fuori non sembra male eppure siamo ai livelli bassi...
Un tizio col cappello da cow-boy, la pipa e un completo heavy-metal mi squadra dal suo metro e cinquanta di altezza...
Un altro appoggiato all'entrata vestito con una mimetica mi sorride e mi fa l'occhiolino.
Un terzo accanto a un idrante finge di leggere il giornale. Una copia di ieri a giudicare dall'immagine in prima pagina... me la ricordo bene, la faccia di Charles Colding che vince le elezioni per l'ennesima volta.
Idioti.
Potevano mascherarlo meglio quest'appostamento.
Chi saranno?
Mercenari della Capitol sicuramente...
Vediamo se hanno intenzione di uccidermi prima che entri nel locale o all'uscita...
Faccio un passo, un altro... mi guardano ma non mi fermano.
Molto bene, ci penserò all'uscita.
Entro e l'aria di birra e fumo mi aggredisce con veemenza.
Dannati indipendenti! Freelance da quattro soldi...
Eppure è qui che dovevo venire se volevo incontrare il mio contatto.
"il suo nome in codice è VEGA" ricordo le parole di Franz "lo incontrerai a mezzanotte alla Rosa Tatuata al Quarto livello"
Un postaccio, non c'è che dire...

[lana83]

a proposito michailvov non hai mai pensato di scrivere un libro con tutti qst bei racconti?
per me faresti un gran successo

[drnovice]

Lui è uno che sa e che piace!

[MichailVov]

NINA NEMEC

Vega... dove diavolo sei? E CHI sei?
Avanzo tra i tavoli scrutando facce che mi scrutano, gente che gioca d'azzardo, beve e si sbellica dalle risate...
Faccio la gimcana in mezzo al fumo e le sedie, spintonando qua e là e arrivo al bancone.
"Un whisky rinforzato" chiedo al barman "Sherman Nine, se ne avete".
L'uomo, un tizio secco come l'unghia di una tigre e dal carattere altrettanto affilato a giudicare dallo sguardo tagliente, annuisce.
Armeggia tra bottiglie e bicchieri e trenta secondi dopo sorseggio il mio whisky rinforzato colorato del verde smeraldo tipico dello Sherman.
"Sei tu Nemec?"
La voce mi coglie di sorpresa - cosa insolita per me - e mi volto di scatto.
Davanti a me un uomo coi capelli sparati in alto come fossero appena usciti da un frullatore mi fissa da sotto un paio di occhialetti azzurri.
E' vestito con una giacca alla coreana sopra un paio di calzoni firmati, abbronzato, con un anello al dito in argento a forma di teschio.
"Sei Vega?" chiedo di rimando.
"Si."
"Allora, cosa hai da dirmi?"
"Innanzitutto sei sorvegliata."
"Lo so, li ho visti. Mercenari, suppongo"
"Supponi giusto. Te la puoi cavare senza di me?"
Sorrido.
"Ma certo."
Sorseggia il suo drink e mi passa di soppiatto un biglietto che mi affretto a infilare in tasca.
"Ci vediamo all'indirizzo scritto lì sopra, domani mattina. E' un posto sicuro, parleremo senza altre orecchie."
"C'è altro?"
"Sì" fa lui abbassando ancor piu la voce "So per certo che cercheranno di fermarti in tutti i modi, con le cattive... e con le buone. Guardati dalle persone che ritieni fidate. Cercheranno di tradirti."
Si volta e si allontana, lasciandomi di stucco.
Ecco una cosa che non mi aspettavo...
Finisco il mio whisky e lascio le monete sul banco facendo un cenno al barman.
Poi mi dirigo verso la porta del locale.
Ecco il tipo con la mimetica che mi aspetta... sta fumando in un angolo.
Quel che farà ora sarà uscire prima di me e dare un segnale ai compagni.
Mentre mi avvicino getta la sigaretta in terra e va verso la porta.
Un, due tre passi, un balzo.
Lo afferro e lo sbatto al muro, lo colpisco allo stomaco e al volto, apro la porta e lo scarvento all'esterno.
Esco con un balzo, mi giro alla mia destra e faccio fuoco contro il tizio col giornale. Mentre stramazza al suolo mi appiattisco contro il muro e lascio sfilare via i due proiettili che il cow-boy mi spara contro, quindi punto e premo il grilletto, bucandogli in pieno il cappello e tingendogli la tesa di rosso.
Il tizio in mimetica estrae una pistola ma è così lento che potrei ordinare un caffè nel frattempo.
Due colpi per lui, uno allo stomaco per provocargli un dolore tale da impedirgli di far fuoco o tutt'al piu da deviargli la mira e l'altro al braccio destro per impedirgli di utilizzare l'arma.
Resta lì disteso a terra dolorante.
Io mi avvicino rapidamente, mi chino su di lui e gli punto l'arma sotto il mento.
"Chi ti paga?"
E' atterrito ma non fiata.
"Dammi un nome e ti lascio vivere"
Digrigna i denti e mi sputa in faccia.
Gli uomini a volte fanno veramente schifo...
Gli punto la pistola all'inguine.
"Ho cambiato idea. Non ti ammazzo ma ti ti renderò impotente a vita!"
Il terrore si impossessa di lui, inizia a sudare e il mio sorriso si allarga.
"Dixon!" Esclama "Trevor Dixon!"
"Bravo bastardo!" lo colpisco e mi allontano in fretta, mentre dal locale qualcuno si affaccia a guardare.
Come sempre però nessuno si farà coinvolgere e quei pochi curiosi ritornano dentro a bere e giocare...

[Blitzer]

dammi tempo Mich, tra quelche giorno posterò regolarmente

[MichailVov]

Trevor Dixon... un nome che è tutto un programma.
Imprenditore Capitol è il suo nome, assassino il suo cognome.
E' ammanicato con i Cyb e probabilmente ha le mani in pasta con i Bauhaus. La Fratellanza chiude un occhio su tutto quello che fa, immagino abbia il suo tornaconto.
Soltanto con gli Imperiali non va molto d'accordo ma è talmente influente che anche loro non gli hanno mai dato filo da torcere su niente...
Un personaggio che potrebbe pagare la metà di questa città per farmi fuori e uccidere l'altra metà perché non vada a raccontarlo in giro... in giro a chi, poi, se tutti lo appoggiano?
Hmmm... che brutta faccenda.
E' sera, mi sto dirigendo al luogo dell'appuntamento.. speriamo che Vega non mi faccia aspettare troppo...

[MichailVov]

Nna Nemec
La tenebra ricaccia la tenebra, ammanta la luce di oscura essenza ed esplode in una pioggia di lacrime nere...
Mi fermo.
Cos'è stato questo pensiero?
Il vicolo è buio... troppo per non farci caso.
E' una trappola...
Faccio un passo indietro, ma un'ombra affiora dal nero di fronte a me e vedo scintillare l'acciaio della sua arma...
Un colpo di reni, un dolore lacerante, calore al ventre... poi il sangue che schizza...
Mi ha colpito...
Estraggo l'arma ma lui è più veloce e mi disarma con un calcio...
Poi la lama scatta di nuovo...
Grido e frappongo i miei artigli di giada, che scattano dal meccanismo agganciato al mio polso, agganciando la spada... e tiro con uno scatto, srappandola di mano al mio assalitore...
il suo grido di sorpresa mi fa sorridere e le mie gambe non aspettano, i miei piedi colpiscono, una coda di drago lo investe, mandandolo a faccia in giu sull'asfalto.
Geme, si alza e si volta...
Sotto un raggio di luce che filtra da una finestra al primo piano di un edifico basso e malandato, lo vedo: è Vega.

[MichailVov]

Vega

In gamba, irrequieta e bellissima.
Un incanto da abbattere... è un peccato.
Ma devo farlo... e soprattutto VOGLIO farlo. Sarà la mia presentazione, il mio biglietto da visita per Trevor Dixon...
Carriera... è questo che conta.

[MichailVov]

Nina Nemec

- Figlio di puttana! - Gli grido rabbiosa.
Vega sorride e mi viene incontro. Dalla manica fa scivolare qualcosa... una piccola pistola... sembra una Punisher... o un'imitazione di questa.
- Non complicare le cose. - Fa lui, gli occhi gialli, il naso dritto e bello, le labbra storte in un sorriso.
Alza il braccio e io decido di complicare le cose... mi chino ed estraggo lo stiletto dallo stivale, mi tuffo a terra in avanti e lo scaglio verso quella sua faccia da schiaffi...
BANG!
Il colpo striscia via strappandomi la gomma della tuta che indosso, sento il calore su una scapola...
Vega getta un urlo, si porta una mano al ventre, dove gli ho piantato il coltello, e resta a fissarsi la mano insanguinata.
Mi alzo veloce come un soffio, un due, tre passi in avanti correndo, un balzo mentre alza nuovamente il braccio e mi ritrovo a fissare la bocca della canna prima che esploda il secondo colpo...
Il proiettile mi buca un braccio, gemo ma non mi fermo... le mie dita si serrano a pugno e parte il destro, dritto sul quel mento scucchioso, poi un sinistro, al ventre, accanto alla ferita aperta...
Vega urla dal dolore e la pistola gli cade di mano.
Un passo indietro,la raccolgo e gliela punto in faccia.
- Vega! - Pronuncio con rabbia. - Dobbiamo parlare!
I suoi occhi tradiscono rabbia e paura... ma soprattutto rabbia.
- No. - Risponde deciso. - Hai fermato me... ma ero il male minore.
- Un male è un male. - Ribadisco con furore. - E va estirpato!
Non risponde, ma dal suo sguardo capisco che vorrebbe spezzarmi le ossa una per una.
- Grazie comunque di avermi avvertito. - Dico abbozzando un sorriso. - Quando mi hai detto di non fidarmi di nessuno, parlavi di te?
Vega scosse la testa.
- Parlavo di te. - Mi risponde, lasciandomi di sasso. - Dei tuoi sogni... delle tue allucinazioni...
Sorride, capisco di volerlo morto.
- Cosa ne sai tu?
- Sei tornata da Nero. Pensi davvero di essere tornata normale? Sana di mente e di spirito? La tua anima è corrotta, dannata. Il futuro ti riserva soltanto dolore e... una morte sofferta. Una lenta agonia...
- Per chi lavori? - Grido, piantandogli la canna in mezzo agli occhi. -Per Dixon?
- Non ancora. - Fa lui, gelido. - Ma dopo che ti avràò uccisa, mi prenderà con lui, con la sua squadra.
- Non credo che otterrai il posto. - Replico io, la voce che brucia come farebbe il ghiaccio bollente. - Spiacente.
- Dispiace più a me...
Si muove di scatto, gettandosi di lato... e tra le mani compaiono due piccole pistole identiche alla precedente...
Premo il grilletto.
Ininterrottamente, liberando la raffica tracciante... prima che possa farlo lui.
Il sangue schizza, i suoi occhi strabuzzano, la gola si spacca per le grida... poi rimane lì disteso al suolo immerso nel suo sangue da boia e traditore.
Sono di nuovo sola.
Mi chino su di lui, lo perquisisco, trovo dei soldi, delle carte di credito, alcune foto... non della famiglia questo è certo. C'è anche la mia.
- Bersagli. - Mormoro tra me e me.
Le intasco, poi cerco ancora... e trovo qualcosa... un piccolo oggetto, una specie di rombo di metallo, forse è bronzo, non lo capisco bene... con una sigla stampata sopra... e un chip nella parte sottostante.
Puzza di cybertronic.
Intasco anche quello, poi mollo lì il cadavere ed esco dal vicolo in silenzio e rapidamente, lasciandomi ancora una volta la morte alle spalle.

[MichailVov]

Nina Nemec

Un alleato diventato nemico... questo mi aspettava in quel vicolo.
Sono di nuovo al punto di partenza.
Eccetto questo srano rombo di metallo... che diavolo sarà?
Devo cercare Peppe, il ricettatore... forse identificherà quest'affare.

Mezz'ora dopo sono nella sua topaia, uno scantinato sorvegliato da telecamere nascoste e da gorilla con la barba lunga e le nocche insanguinate.
Peppe è basso e magro, anoressico direi, indossa occhiali neri che so essere a raggi X. La cautela non è mai troppa, per lui... non bastano le perquisizioni corporali... ma di me tutto sommato si fida, a tal punto da non costringermi a smontarmi il braccio cibernetico che ho impiantata addosso.
- E' un proiettore. - Dice a colpo d'occhio. - Si apre così!
Prende un cacciavite e lo inserisce in una fessura ch enon avevo neppure notato in un angolo della scatola di metallo.
Quella si apre e ne esce un facio di luce che illumina l'aria.
Peppe lo solleva e lo direziona verso una parete libera da mobili.
Quello che vedo, mi lascia senza fiato...
- No. - Bisbiglio, quando riconosco l'equipaggio della Croce del Nord, me compresa, a bordo di quell'infernale astronave su cui ho lasciato la parte migliore della mia anima...
E tra loro, vedo me... e vedo Bryan...

[MichailVov]

NINA NEMEC
Ecco cos'è... sono le prove... di tutto cio che è accaduto a bordo della Croce del Nord...
Dopo l'insabbiamento generale, finalmente una PROVA concreta... ed era in mano a Vega!
Potrebbe averla ottenuta in tanti modi... ma qualcosa mi dice che non è stata la Bauhaus a filmare tutto... ma la Cybertronic!
Che uso volevano farne?
Qualcosa mi dice che tenteranno una nuova spedizione... imparare dagli errori per farne di peggiori... questo è il loro dannato motto!!!
Ma tutto cio cos'ha a vedere con la missione?
Non lo so...