L'hanno scoperto!!!
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- Eretico
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Problema 10mo pianeta: nella fascia di asteroidi esterna (di cui mi sfugge il nome), il vero confine del sistema solare, ci sono moltissimi corpi grandi anche come la luna e che bene o male ruotano intorno al sole, il vero problema e' devidere cosa chiamare pianeta e cosa asteroide. Fino ad ora credo fosse stato scelto di chiamare pianeta un corpo anche di ridotte dimensioni, non robitante attorno ad altri pianeti, che avesse una alta albedo (alta rifrazione della luce). Tutti i corpi della suddetta fascia che io sappia non sono abbastanza "riflettenti" per essere chiamati pianeta, bisogna vedere l'ultimo scoparto che albedo e che massa ha.
Motori a curvatura: adoro Star Trek ma al momento, e penso per MOLTO tempo, non sara' possibile generare abbastanza energia per curvare lo spazio-tempo ottenedo quella sorta di effetto fionda ben spiegato nel libro citato da halakay.
Ciao
Michele
Motori a curvatura: adoro Star Trek ma al momento, e penso per MOLTO tempo, non sara' possibile generare abbastanza energia per curvare lo spazio-tempo ottenedo quella sorta di effetto fionda ben spiegato nel libro citato da halakay.
Ciao
Michele
- MichailVov
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Mi sbaglierò, ma credevo che pianeta fosse considerato quel corpo celeste di dimensioni notevoli (quindi niente asteroidi o simili) che abbia una propria rivoluzione e ruoti attorno a una stella... Sedna ruota intorno al sole oppure no?
Se è no, tutto sommato, non si può parlare del decimo pianeta del sistema solare...
Se sì... beh, si tratta proprio di N E R O !!!

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- MichailVov
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Di tutto di più su Sedna:
È la dea del mare, forse la più importante divinità degli Eschimesi. Da essa dipende la vita degli animali marini, ed e quindi lei a permettere o meno una pesca fruttuosa e, in definitiva, a disporre della vita stessa degli Eschimesi.
Sedna viene offesa gravemente da varie infrazioni alle regole morali, prime tra tutte quelle relative agli animali, agli omicidi e quelle di ordine sessuale.
In conseguenza di mancanze di questo tipo non esita a bloccare la pesca, causando gravi carestie.
Esistono molte versioni del mito di Sedna.
La più nota narra di una ragazza che rifiutava ogni marito, finché il padre, furioso per i suoi rifiuti, la costrinse a sposarsi con uno dei suoi cani.
I figli generati da questa unione divennero gli antenati dei bianchi e degli indiani.
In seguito la giovane fu indotta a sposare una procellaria. Il padre ed i fratelli andarono a rapirla, per sottrarla al suo strano sposo (non più strano peraltro di quello che essi stessi le avevano imposto in precedenza). Ma la procellaria, infuriata, inseguì la barca dei rapitori, provocando una grande tempesta. Il padre, impaurito, gettò la figlia in acqua e, poiché questa si aggrappava ai bordi della barca, le tagliò le dita per mandarla a fondo. Dalle dita mozzate nacquero balene, foche ed altri animali marini; e Sedna affondò negli abissi marini, dove ancora oggi è la regina dei pesci.
Nell’iconografia Sedna è in genere rappresentata come una mediterranea sirena pesce. Alle volte il corpo è di foca anziché di pesce, ed altre volte la componente umana della dea si riduce alla sola testa innestata su un corpo ittiomorfo, con o senza la presenza di braccia.
Il nome Sedna che è invalso comunemente per indicarla tra gli occidentali, non è mai usato dagli stessi Eschimesi. Sembra infatti che si tratti solo di un locativo, col significato di "quella lontana e in basso". Tra i locali esistono moltissimi altri nomi personali della dea, quali Takanakapsaluk (l’Essere terribile delle profondità) o Takanaluk Amaluk (la donna delle profondità) o Uinigumisuitok (colei che non desidera marito).
Altri nomi più circoscritti geograficamente sono: Arnaka, psaluk; Arnaquagsaq; Aviliajog; Kannakapfaluq; Kavna; Nerrivik; Nuljaluq; Sattuma Eeva; Taleelayu; Tallulyuq. Il nome Ilkalu Nappa (mezzo pesce) sembra non si riferisca alla dea, ma a degli esseri marini.
È la dea del mare, forse la più importante divinità degli Eschimesi. Da essa dipende la vita degli animali marini, ed e quindi lei a permettere o meno una pesca fruttuosa e, in definitiva, a disporre della vita stessa degli Eschimesi.
Sedna viene offesa gravemente da varie infrazioni alle regole morali, prime tra tutte quelle relative agli animali, agli omicidi e quelle di ordine sessuale.
In conseguenza di mancanze di questo tipo non esita a bloccare la pesca, causando gravi carestie.
Esistono molte versioni del mito di Sedna.
La più nota narra di una ragazza che rifiutava ogni marito, finché il padre, furioso per i suoi rifiuti, la costrinse a sposarsi con uno dei suoi cani.
I figli generati da questa unione divennero gli antenati dei bianchi e degli indiani.
In seguito la giovane fu indotta a sposare una procellaria. Il padre ed i fratelli andarono a rapirla, per sottrarla al suo strano sposo (non più strano peraltro di quello che essi stessi le avevano imposto in precedenza). Ma la procellaria, infuriata, inseguì la barca dei rapitori, provocando una grande tempesta. Il padre, impaurito, gettò la figlia in acqua e, poiché questa si aggrappava ai bordi della barca, le tagliò le dita per mandarla a fondo. Dalle dita mozzate nacquero balene, foche ed altri animali marini; e Sedna affondò negli abissi marini, dove ancora oggi è la regina dei pesci.
Nell’iconografia Sedna è in genere rappresentata come una mediterranea sirena pesce. Alle volte il corpo è di foca anziché di pesce, ed altre volte la componente umana della dea si riduce alla sola testa innestata su un corpo ittiomorfo, con o senza la presenza di braccia.
Il nome Sedna che è invalso comunemente per indicarla tra gli occidentali, non è mai usato dagli stessi Eschimesi. Sembra infatti che si tratti solo di un locativo, col significato di "quella lontana e in basso". Tra i locali esistono moltissimi altri nomi personali della dea, quali Takanakapsaluk (l’Essere terribile delle profondità) o Takanaluk Amaluk (la donna delle profondità) o Uinigumisuitok (colei che non desidera marito).
Altri nomi più circoscritti geograficamente sono: Arnaka, psaluk; Arnaquagsaq; Aviliajog; Kannakapfaluq; Kavna; Nerrivik; Nuljaluq; Sattuma Eeva; Taleelayu; Tallulyuq. Il nome Ilkalu Nappa (mezzo pesce) sembra non si riferisca alla dea, ma a degli esseri marini.