Il Fattore "C"
Per Levy:
i "minestroni" come li chiami tu hanno una base forte di strategia (una principale e almeno una secondaria) e sono difficili da gestire.
Mi sa che dovrai fare a meno per diverso tempo delle nostre "sfidone".
Fudo, per i motivi che sai, è sempre sulla montagna.
Per Davide:
a Lucca non ci sarò.
Dovremo quindi rimandare l'ennesima sfida con Luca che, visto il tema della discussione, è uno dei giocatori bravi e applicati ma meno baciati dalla dea fortuna.
Per me la fortuna può contare, ma con la costruzione del mazzo e della strategia dobbiamo predisporla ad aiutarci.
50% mazzo ben preparato
40% abilità del giocatore
9% fortuna
1% random
i "minestroni" come li chiami tu hanno una base forte di strategia (una principale e almeno una secondaria) e sono difficili da gestire.
Mi sa che dovrai fare a meno per diverso tempo delle nostre "sfidone".
Fudo, per i motivi che sai, è sempre sulla montagna.
Per Davide:
a Lucca non ci sarò.
Dovremo quindi rimandare l'ennesima sfida con Luca che, visto il tema della discussione, è uno dei giocatori bravi e applicati ma meno baciati dalla dea fortuna.
Per me la fortuna può contare, ma con la costruzione del mazzo e della strategia dobbiamo predisporla ad aiutarci.
50% mazzo ben preparato
40% abilità del giocatore
9% fortuna
1% random
Non c'è niente da fare, proprio non riesco a batterti Levy. 
Fattore C o non fattore C, un buon mazzo costruito e ben "oliato" rende al 90% la probabilità che fili tutto bene.
I mazzi che fanno girare tutto attorno ad 1 battaglia, o una carta limitata invece, sono molto difficili da gestire e da giocare, e giocare Agnello Da Sacrificare come lo sapeva fare eddy per esempio, non è da tutti.
Quindi il culo ci sta, ma se un giocatore (uno a caso: Levy) si conferma sempre sempre sempre tra i primi 4 posti ogni torneo di qualsiasi formato si faccia, allora direi che la % maggiore va al giocatore in sé, per come lo sa giocare un mazzo ma anche per come lo sa montare e prima ancora pensare!

Fattore C o non fattore C, un buon mazzo costruito e ben "oliato" rende al 90% la probabilità che fili tutto bene.
I mazzi che fanno girare tutto attorno ad 1 battaglia, o una carta limitata invece, sono molto difficili da gestire e da giocare, e giocare Agnello Da Sacrificare come lo sapeva fare eddy per esempio, non è da tutti.
Quindi il culo ci sta, ma se un giocatore (uno a caso: Levy) si conferma sempre sempre sempre tra i primi 4 posti ogni torneo di qualsiasi formato si faccia, allora direi che la % maggiore va al giocatore in sé, per come lo sa giocare un mazzo ma anche per come lo sa montare e prima ancora pensare!

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Ha parlato Napoleone, che doveva conquistare Europa e Nord America e non aveva nemmeno un carroarmatino in quei territori...qmanta ha scritto:per forza. a risico hai giocato al tavolo dei morti di fame e dei baluba.
da noi c era lo scontro vero

Almeno io ti ho preso l'Asia...

Cmq credo che si debba parlare di "C" quando le cose vanno proprio bene ad un giocatore mentre l'avversario è impallato.

Secondo me il mazzo è la componente principale per vincere una partita circa il 60%. Un mazzo potente (tipo trappola e ferita o scartacarte può permettere anche ad un principiante di tenere testa a giocatori molto più esperti).
L’abilità di giocare conta per il 30%. Spesso diamo colpa alla sfortuna quando prima magari abbiamo sbagliato un paio di mosse fondamentali.
Al fattore fortuna attribuirei solo un 10% quando i mazzi e l’abilità dei giocatori sono equipotenti e a volte la fortuna fa la differenza.
Questo ragionamento vale per singole partite. Per i tornei secondo me il fattore fortuna si riduce ulteriormente (puoi essere fortunato quanto vuoi ma se non hai il mazzo e l’abilità non vinci tutte le partite necessarie per vincere un torneo) e aumenta il peso di saper giocare le carte con lucidità al momento giusto, in particolare in semifinale e finale.
L’abilità di giocare conta per il 30%. Spesso diamo colpa alla sfortuna quando prima magari abbiamo sbagliato un paio di mosse fondamentali.
Al fattore fortuna attribuirei solo un 10% quando i mazzi e l’abilità dei giocatori sono equipotenti e a volte la fortuna fa la differenza.
Questo ragionamento vale per singole partite. Per i tornei secondo me il fattore fortuna si riduce ulteriormente (puoi essere fortunato quanto vuoi ma se non hai il mazzo e l’abilità non vinci tutte le partite necessarie per vincere un torneo) e aumenta il peso di saper giocare le carte con lucidità al momento giusto, in particolare in semifinale e finale.
Condivido e sottoscrivo!Incredulo ha scritto:Secondo me il mazzo è la componente principale per vincere una partita circa il 60%. Un mazzo potente (tipo trappola e ferita o scartacarte può permettere anche ad un principiante di tenere testa a giocatori molto più esperti).
L’abilità di giocare conta per il 30%. Spesso diamo colpa alla sfortuna quando prima magari abbiamo sbagliato un paio di mosse fondamentali.
Al fattore fortuna attribuirei solo un 10% quando i mazzi e l’abilità dei giocatori sono equipotenti e a volte la fortuna fa la differenza.
Questo ragionamento vale per singole partite. Per i tornei secondo me il fattore fortuna si riduce ulteriormente (puoi essere fortunato quanto vuoi ma se non hai il mazzo e l’abilità non vinci tutte le partite necessarie per vincere un torneo) e aumenta il peso di saper giocare le carte con lucidità al momento giusto, in particolare in semifinale e finale.